Corriere della Sera (Milano)

Liceo Parini, il vivaio dei baby campioni

Medaglie d’oro nell’atletica e nel volteggio a cavallo: i segreti di Lorenzo e Ludovica

- Di Elisabetta Andreis

Conciliano l’allenament­o e lo studio, con ottimi risultati in entrambi i campi. Sono gli sportivi del liceo classico Parini Lorenzo Cipriani, 15 anni, e Ludovica Anania, 14. Lui è campione italiano under 16 di atletica nei 2 mila metri, lei nel volteggio a cavallo. Come gestiscono le fatiche e le rinunce per conciliare gli impegni? «Se preferissi andare al parco piuttosto che stare in sella, cambierei vita» dice Ludovica.

Vita da campione-studente. Mica facile. «Vado a scuola, faccio i compiti e quattro giorni su cinque mi catapulto agli allenament­i. Alla sera torno a casa, e ripasso le materie di scuola». Dicono la stessa cosa Lorenzo Cipriani, 15 anni, e Ludovica Anania, 14, appena diventati campione italiano under 16 di atletica nei 2.000 metri e campioness­a italiana nel volteggio a cavallo. Entrambi studenti modello del liceo classico Parini, parlando delle loro giornate sorridono, e forse hanno qualcosa da insegnare. «Lo sport mi ha fatto capire l’approccio giusto — dice Ludovica —. So che se mi impegno, i risultati li ottengo. E se capitano gare (o interrogaz­ioni) sfortunate, mi viene sempliceme­nte naturale impegnarmi di più. Perché so che poi le soddisfazi­oni arrivano». Ma la soddisfazi­one, allora, è vincere? Non basta partecipar­e? Ridono tutti e due, i campioni: «Io punto a vincere, il mio obiettivo l’ho chiaro — risponde Lorenzo —. Ci vuole ogni volta un po’ di fantasia nelle gare, non solo il rigore. Come anche a scuola. Il giudizio non mi fa paura».

La sua storia ha un inizio sfortunato: «Fin da piccolissi­mo giocavo a calcio in una squadra. Tre anni fa in una corsa della scuola mi aveva notato l’allenatore Giorgio Rondelli e aveva detto ai miei genitori che forse valeva la pena farmi competere in quello sport. Ma io, preso dal calcio, non ci avevo fatto caso», racconta. Due anni fa, in un contrasto con l’attaccante avversario, si frattura il malleolo. Ed è stata una convalesce­nza lunga, quattro mesi tra gesso, riabilitaz­ione, sedia a rotelle: «Mentre dovevo stare seduto per forza ho accumulato un sacco di energia», ricorda. Quando si è rialzato, ha provato ad andare sul campo di calcio. Ma qualcosa era cambiato: «Avevo proprio voglia solo di correre». Così va all’Arena, accompagna­to dal papà, e si iscrive ad un corso di atletica. L’allenatore Mauro Resteghini lo vede forte nel mezzofondo, gli fa puntare tutto lì. E ha ragione: il 7 ottobre, Lorenzo sbaraglia tutti e diventa campione d’Italia under 16 nei 2.000 metri. «Un’emozione fortissima. A gennaio 2018 passo negli Allievi. E sono pronto a un’altra sfida con me stesso».

La competizio­ne ce l’ha nel sangue anche Ludovica, che al liceo Parini è in prima (quella che un tempo si chiamava IV ginnasio). «Ho già fatto gare anche all’estero — racconta —. Ho iniziato per curiosità e perché mi piacciono i cavalli, nel volteggio ho scoperto un mondo». Bisogna fare, in sella, alcune figure: alcune obbligator­ie e altre di fantasia, «come se si raccontass­e una storia, quasi una danza». Lei ha scelto di interpreta­re i movimenti degli antichi egizi. Anche la tuta blu e d’oro con cui una settimana fa ha vinto il titolo di campioness­a è a tema. «I compiti a volte devo finirli di sera ma non mi pesa per niente, perché allenarmi mi piace troppo». E le fatiche, le rinunce? «Beh, se preferissi andare al parco piuttosto che a cavallo, cambierei vita». E Lorenzo: «Siamo piccoli, facciamo le nostre scelte». Giusto.

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