Corriere della Sera (Milano)

Il maxi hotel (mai aperto) tradisce la Pinacoteca

- Elisabetta Andreis

Cambio di visione: l’immobiliar­ista Giuseppe Statuto non realizzerà il W Hotel nel palazzo di fronte alla Pinacoteca di Brera, là dove i lavori sono fermi da dieci anni e l’inaugurazi­one, attesa in tempo per Expo, è slittata via via. Ma in piazzetta Bossi, a un passo da Mediobanca, nella ex sede di Boston Consulting group. L’edificio, che era già di proprietà dell’imprendito­re, verrà ristruttur­ato con un investimen­to di circa 40 milioni e valorizzer­à l’intero slargo, dicono fonti finanziari­e. La liquidità è arrivata con le recenti vendite nelle casse del gruppo. Statuto intende focalizzar­si sull’alberghier­o e a Milano possiede già il Four Season e il Mandarin (oltre che il Danieli di Venezia, albergo di lusso tra i più noti al mondo, frequentat­o dalle star di Hollywood, ma di recente in impasse finanziari­a). Così l’imprendito­re prima ha ceduto a Cbre, per oltre 200 milioni, lo storico ex Grand hotel Duomo, tra via Ugo Foscolo e via San Raffaele (l’immobile ora ospita Hm ma nel 1964 aveva accolto nelle sue stanze i Beatles, nell’unica tappa italiana della loro tournée). E subito dopo ha passato ad Aew, per oltre 90 milioni, l’icona di via Verri, nel cuore del Quadrilate­ro, sede dell’Istituto Marangoni. Resta da capire il destino del palazzo di via Brera, però: perché lasciare il progetto di creare lì il W Hotel, visto che i lavori erano da così tanto tempo impostati? Una ipotesi su cui si lavora è creare un albergo con marchio diverso, forse Edition, sempre gestito dalla catena Starwood-Marriot. Ma occorre investire fondi: e per ora, la priorità di Statuto è andata a piazzetta Bossi.

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Stop No all’hotel nel palazzo di via Brera

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