Il maxi hotel (mai aperto) tradisce la Pinacoteca
Cambio di visione: l’immobiliarista Giuseppe Statuto non realizzerà il W Hotel nel palazzo di fronte alla Pinacoteca di Brera, là dove i lavori sono fermi da dieci anni e l’inaugurazione, attesa in tempo per Expo, è slittata via via. Ma in piazzetta Bossi, a un passo da Mediobanca, nella ex sede di Boston Consulting group. L’edificio, che era già di proprietà dell’imprenditore, verrà ristrutturato con un investimento di circa 40 milioni e valorizzerà l’intero slargo, dicono fonti finanziarie. La liquidità è arrivata con le recenti vendite nelle casse del gruppo. Statuto intende focalizzarsi sull’alberghiero e a Milano possiede già il Four Season e il Mandarin (oltre che il Danieli di Venezia, albergo di lusso tra i più noti al mondo, frequentato dalle star di Hollywood, ma di recente in impasse finanziaria). Così l’imprenditore prima ha ceduto a Cbre, per oltre 200 milioni, lo storico ex Grand hotel Duomo, tra via Ugo Foscolo e via San Raffaele (l’immobile ora ospita Hm ma nel 1964 aveva accolto nelle sue stanze i Beatles, nell’unica tappa italiana della loro tournée). E subito dopo ha passato ad Aew, per oltre 90 milioni, l’icona di via Verri, nel cuore del Quadrilatero, sede dell’Istituto Marangoni. Resta da capire il destino del palazzo di via Brera, però: perché lasciare il progetto di creare lì il W Hotel, visto che i lavori erano da così tanto tempo impostati? Una ipotesi su cui si lavora è creare un albergo con marchio diverso, forse Edition, sempre gestito dalla catena Starwood-Marriot. Ma occorre investire fondi: e per ora, la priorità di Statuto è andata a piazzetta Bossi.