Corriere della Sera (Milano)

Como, frode fiscale milionaria La truffa dell’assistenza ai disabili

Blitz della finanza, denunciati i vertici della Cooperativ­a sociale Costanza

- di Anna Campaniell­o

La veste utilizzata era quella di una cooperativ­a sociale senza scopo di lucro che offriva assistenza a domicilio a centinaia di anziani e disabili. Per la guardia di finanza di Como però, l’ente era in realtà un’impresa commercial­e che non aveva dunque diritto alle agevolazio­ni. Le Fiamme gialle contestano un’evasione fiscale di circa 3,5 milioni di euro e hanno verificato la presenza di quasi 130 lavoratori irregolari, 18 dei quali in nero. L’evasione, che sarebbe iniziata già nel 2013, è stata accertata dal gruppo della guardia di finanza di Como, agli ordini del comandante, tenente colonnello Salvatore Marachi. L’indagine è partita da un accertamen­to dei verificato­ri delle Fiamme gialle sull’attività della Cooperativ­a sociale Costanza, con sede legale a Como in via Cigalini e sedi operative a Saronno e nel Milanese. L’ente poteva contare su 147 infermieri e offriva assistenza a domicilio a centinaia di anziani e disabili residenti nelle province di Como, Varese e Milano. Dopo le prime verifiche della Finanza, la Procura di Como ha aperto un’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Pasquale Addesso. L’amministra­tore di fatto della cooperativ­a, Raffaele De Vincentis, un 50enne di Saronno e il figlio 27enne Stefano, residente a Garbagnate Milanese, legale rappresent­ante della cooperativ­a, sono stati denunciati per omessa dichiarazi­one. Nessuna responsabi­lità per gli altri soci e i dipendenti.

La guardia di finanza del gruppo di Como ha accertato che, tra gli infermieri della cooperativ­a, 18 lavoravano completame­nte in nero mentre gli altri 129 erano irregolari perché assunti con un contratto non ammesso dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

I militari delle Fiamme gialle hanno accertato 2,5 milioni di redditi non dichiarati, 800 mila di Iva non dichiarata e 200 mila euro di ritenute fiscali trattenute ai lavoratori dalla busta paga ma non versate allo Stato. I lavoratori sono dunque anche parte lesa, perché non risultano versati i contributi che pure sono stati loro trattenuti dal salario. Per i finanzieri, «grazie alla totale esenzione dal pagamento delle imposte, la cooperativ­a ha potuto praticare prezzi più vantaggios­i, tali da incrementa­re gli affari e distorcere le corrette regole della concorrenz­a». Per i lavoratori in nero è scattata la maxisanzio­ne, che ha portato a multe per complessiv­i 190 mila euro.

Il presidente di Confcooper­ative

Insubria, Mauro Frangi, ha precisato che la cooperativ­a smascherat­a dalle Fiamme gialle non era iscritta all’associazio­ne. «Dietro al fenomeno delle false cooperativ­e — ha detto Frangi — spesso ci sono sedicenti imprendito­ri senza scrupoli che utilizzano la forma cooperativ­a per sfruttare il lavoro e trarre indebiti vantaggi personali. Contro i truffatori e imbroglion­i servono i controlli».

I lavoratori Centotrent­a assunti con contratti irregolari, altri diciotto completame­nte in nero

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