INNOVAZIONE LA RICETTA QUOTIDIANA
Trovo interessante il dibattito sulla velocità di Milano legato alla sostenibilità ambientale, emerso dal confronto tra il sindaco Giuseppe Sala e gli economisti Alesina e Giavazzi. Spetta a istituzioni e politica la responsabilità di sensibilizzare e rendere consapevoli i cittadini di quanto e come i diversi stili di vita impattino sul pianeta e sugli esseri viventi. Credo che nell’idea provocatoria di chiedere ai milanesi di rallentare la nostra città si debba cogliere un legame con la sostenibilità umana, ovvero con quella capacità di trovare un ritmo non usurante, una qualità della vita non soffocata dalle nevrosi cittadine. Perché la produttività non passa più dalla quantità, ma dalla qualità. È il mercato stesso oggi, prima ancora della politica, che spinge verso uno sviluppo tecnologico che non solo renda veloce l’integrazione tra gli individui, ma che sia anche capace di ridurre al minimo gli sprechi. Ecco che allora nell’idea di rallentare bisogna cogliere e rilanciare quella di recuperare spazio alla vita quotidiana. Lavoriamo meglio se abbiamo tempo per cogliere le opportunità circostanti. Siamo più felici se possiamo ritagliarci del tempo per noi stessi e per ciò che ci interessa. Le società più sviluppate oggi sono quelle che sanno individuare forme idonee a rendere più sostenibile il futuro. Tesla ha superato il valore in Borsa di colossi come General Motors; questo ci dice come sia scellerato pensare che parole come sviluppo e sostenibilità non possano viaggiare insieme. Che velocità e qualità della vita siano in contrasto. Io credo che la grande opportunità oggi stia nell’interpretare un’idea di doppia sostenibilità, ambientale e umana. Lo sta facendo il Comune di Milano con la sfida digitale alla burocrazia e le politiche di sharing economy in diversi ambiti, dal lavoro alla mobilità. La via milanese allo sviluppo è questa, e le istituzioni sono un pezzo di un grande disegno che deve andare verso tale direzione. Aprire all’innovazione e renderla fruibile al maggior numero di persone, per una vita non solo più semplice e veloce, ma anche più attenta alla sostenibilità.