Corriere della Sera (Milano)

Ballando, ballando Passione e mestiere

- Maurizio Porro

Finisce oggi al Menotti «Le bal»: chi ama un teatro fuori dalle convenzion­i cerchi di vederlo, è stato un successo. Non è un musical, è una contagiosa lezione di storia fatta coi reperti delle canzoni pop dal 1940 al 2000, quelle che abbiamo tutti nel serbatoio dell’inconscio, mentre la Storia maiuscola si dondola dal cupo fascismo agli anni dei sapori di mare, al buio del terrorismo ed oltre. Sedici bravissimi performer capitanati da Sara Valerio e Giancarlo Fares, anche regista, otto coppie che mettono anima, gambe, muscoli e fregoliana velocità, entrano in un’ideale balera baricentro delle loro e nostre vite, cambiando costumi, trucchi, ideali, speranze e tipo di ballo: il twist, il cha cha cha, il boogie, il rock, lo shake, ciascuno esprime sentimenti e momenti. Proust diceva che la musica evoca più di ogni altra cosa e questo spettacolo che sprizza energia, profession­alità e passione è la prova: ballando ballando dal Trio Lescano a Mina, da Modugno a Bongusto, da Vanoni a Celentano. Lo spettacolo originale, che venne molti anni fa invitato dal Piccolo, è di Jean-Claud Penchenat ma questa edizione non ha nulla da invidiare. In altalena tra rabbia e nostalgia, «Le Bal» è un piccolo grande ritratto di come eravamo e come saremo: perché la storia si ripete e riparte sempre il valzer Fascinatio­n quello di «Arianna».

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Al Menotti Una scena di «Le Bal»

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