Pintus da record al Manzoni «Mi piazzo per 42 repliche»
Il comico triestino occupa la scena da stasera al 29 aprile con 42 repliche del nuovo spettacolo. «Avevo voglia di rimanere un po’ stanziale...»
Nella sua storia teatrale ha spaziato dalle «50 sfumature di Pintus» a «Ormai sono una Milf» e in entrambi i casi è riuscito a stabilire un record di tenitura. Nel frattempo, ha continuato a frequentare il piccolo schermo che l’ha lanciato, ha colonizzato spazi kolossal come l’Arena di Verona, si è ritagliato qualche esperienza al cinema. Angelo Pintus non è insomma uno disposto a dormire sui proverbiali allori. Anzi, quest’anno ha deciso di cimentarsi con un esperimento nuovo: «E se fosse stato il cavallo?!», show realizzato in esclusiva per il Teatro Manzoni dove — fra stasera e il 29 aprile 2018 — ha in programma di tenere ben 42 repliche (con già più di 15 mila biglietti venduti).
«Ispirandomi alla programmazione dei musical, che qui a Milano si mettono alla prova con i long running show, mi è venuta l’idea di vedere se potrebbe funzionare anche per il cabaret», spiega il comico triestino di nascita e meneghino d’adozione. «Confesso poi che negli ultimi quattro anni sono sempre stato in tour: avevo anche voglia di rimanere un po’ stanziale».
Più stabile sì, ma di certo non meno tranquillo, visto che il nuovo spettacolo promette di essere un work in progress infinito. «Normal- mente rivedo i miei show in modo sostanziale ogni duetre mesi — confessa —. Ma in questo caso la performance sarà continuamente aggiornata. È questo il vero esperimento: uno show che, in pratica, è diverso a ogni replica». Abituato a occuparsi integralmente delle sue esibizioni («Faccio tutto io: mi soddisfa chiudermi in casa per scrivere il testo — ammette con una punta di orgoglio —. Poi mi occupo della regia. E mi piace trovare le musiche, pensare agli argomenti, cercare gli spunti… mentre cerco ed elaboro, sviluppo lo spettacolo!»), Pintus proporrà una carrellata analitica a 360 gradi sulla vita e sulla società.
«Ho notato che in questi ultimi anni le lamentele di tutti—su Facebook e Instagram come su Twitter, ma anche nella vita reale — sono aumentate in modo esponenziale: tutti si lagnano di qualcosa e la colpa è sempre di un “altro” — spiega sornione —. Per questo ho scelto il titolo “E se fosse stato il cavallo?!“: perché il cavallo, animale che per natura non farebbe mai male a nessuno, diventa il capro espiatorio perfetto. Parte tutto da lì, ma nel mio ragionamento poi ci sono mille altre cose…».
Inevitabile che ci sia anche tanta Milano… «Visto che lo spettacolo sarà solo al Manzoni, Lo show scommette sulla formula «long running» dei musical ma sarà sempre diverso
ho pensato proprio di partire con una serie di appunti sulla città che sono sotto gli occhi di tutti, milanesi e non conclude —. Ma fondamentalmente sarà una riflessione sulla stupidità umana e sulle sue manifestazioni. E alla fine, ovviamente, troveremo anche il vero colpevole!».
Siamo sempre pronti a cercare un capro espiatorio: e se fosse stato il cavallo?
Faccio tutto da solo: cerco gli argomenti, trovo le musiche e mi occupo anche della regia
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