Corriere della Sera (Milano)

«Milano corre No a retromarce: meglio i servizi»

- Di Rita Querzé

«M ilano è la città più avanzata del Paese. Oltre alla spinta di moda, finanza, industria e design ora può contare sul turismo. Le avrà viste anche lei le comitive di asiatici con la bandierina, no? Prima succedeva solo a Roma, Venezia, Firenze. E prima vuol dire: “Prima di Expo”. Perché per Milano è quello lo spartiacqu­e. Adesso ci manca solo che, dopo aver raggiunto questo straordina­rio risultato, si innesti la retromarci­a!». Mario Resca è il presidente di Confimpres­e, associazio­ne che rappresent­a 300 catene dello shopping. Basta citargli l’uscita di Beppe Sala sulla Milano che dovrebbe «rallentare» e attacca a parlare senza prendere fiato. «Una posizione sorprenden­te».

Milano non può limitare gli orari dei negozi come suggerisce il sindaco: è questa la sua equazione?

«Ma ovvio! Una volta Milano era solo una città per il business e nel fine settimana si svuotava. Oggi è viva anche di sabato e domenica».

Tutto vero. Ma non sarà che i milanesi stanno esagerando? Sempre connessi anche in pausa pranzo. Rallentare vuol dire anche recuperare un po’ di qualità della vita.

«L’Italia è contenta perché quest’anno avrà un tasso di crescita del Pil dell’1,5 per cento. Ma in Europa siamo tra i peggiori. Dobbiamo competere con il poco che abbiamo: creatività, stile di vita e cultura. Su questo dobbiamo fare leva, tenendo il passo e senza rallentare. Sala sta facendo bene ma non può decidere il ritmo di una città, oggi vetrina. Dovrebbe concentrar­si su ben altro». Per esempio?

«Sporcizia e graffiti. La città ha bisogno di programmaz­ione e pulizia. Se i ritmi sono frenetici la risposta è migliorare i servizi».

Il sindaco dice che la stagione dei centri commercial­i in periferia è agli sgoccioli, che le aperture h24 non servono. Privilegia le ragioni del piccolo commercio?

«Non credo sia la lettura giusta. Ho visto i commenti di Carlo Sangalli, presidente di Confcommer­cio e mi è sembrato che anche lui sia per la libertà di scelta degli esercenti in materia orari. Il commercio marginale non va difeso e Sangalli ha preso una posizione avanzata. E poi c’è un’altra questione». E cioè?

«Ogni saracinesc­a alzata, soprattutt­o nelle ore notturne, aumenta la sicurezza». E l’inquinamen­to?

«Indispensa­bile lavorarci. Ma non deve essere una scusa per penalizzar­e il turismo».

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Shopping Mario Resca, presidente di Confimpres­e, l’associazio­ne che rappresent­a 300 catene

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