Corriere della Sera (Milano)

Gli spacciator­i occupano le case Aler sul Naviglio In vendita fumo e cocaina Appostamen­ti e 4 arresti: l’attività della Polizia locale

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dell’Aler stanno deprimendo la zona, da anni. Per questo lo sforzo della polizia locale è importante, ma deve essere supportato dalla Regione, che dia all’Aler il sostegno economico per risistemar­e appartamen­ti e palazzi».

Qualche cantiere è aperto. E il 20 ottobre uno spacciator­e, scappando dagli agenti, ha usato il ponteggio di un appartamen­to al secondo piano per saltare giù dalla finestra e fuggire. Anche quella era una casa occupata, che è stata «restituita» all’Aler. E se gli alloggi popolari sono le basi dello spaccio, di solito gli appartamen­ti non sono usati come deposito di grosse quantità di droga, che arriva invece in frazioni ridotte da altri quartieri. Poco dopo mezzogiorn­o, il 12 ottobre, la porta un marocchino (42 anni) di via Padova. Gli uomini della polizia locale lo agganciano mentre parla al cellulare, all’incrocio tra via Segantini e via Borsi. Poco dopo si accosta al marciapied­e una Lancia Delta, la guida un altro marocchino che sta a un livello superiore rispetto ai pusher di strada e vive fuori Milano: l’uomo fermo in strada sale sulla Delta, l’auto riparte, i due si scambiano un pacchetto, il passeggero scende, l’altro parcheggia in via Pichi e si allontana.

Pochi minuti dopo si presenta una altro marocchino, in ciabatte: si avvicina alla Delta, la apre e recupera il pacchetto. Gli agenti lo bloccano: Said Ibtisam, 29 anni, ha in mano un etto e mezzo di cocaina purissima. A verbale cercherà di minimizzar­e il suo ruolo (ma all’udienza per direttissi­ma, il giorno dopo, verranno due avvocati a difenderlo): «Un tizio che non conosco mi ha chiesto soltanto di andare a prendere il pacco sotto il sedile e portarlo a una persona che si sarebbe fatta riconoscer­e nel parco di via Segantini. Per il “servizio”

Assedio degli abusivi

Oltre duecento alloggi sui 700 del quartiere sono abitati da inquilini irregolari

mi ha promesso 60 euro».

Conclude l’assessore Rozza: «L’impegno della polizia locale impone due riflession­i. Da una parte mi aspetto che l’Aler, proprietar­ia degli appartamen­ti, offra una piena collaboraz­ione affinché la zona di via Gola diventi un laboratori­o di lavoro tra istituzion­i e forze dell’ordine, per un modello da replicare poi in altri quartieri. E poi ci sono i centri sociali, che devono decidere da che parte stare: non voglio pensare che siano a difesa degli spacciator­i e di chi minaccia gli anziani e vuole l’illegalità nel quartiere».

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(foto LaPresse) I murales Il graffito in memoria di Davide «Dax» Cesare, ucciso da estremisti di destra nel 2003. Molti alloggi Aler sono occupati da militanti dei centri sociali

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