Corriere della Sera (Milano)

Memoria per i grandi

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Per ricordare Alda Merini non sarebbe il caso di introdurre anche a Milano riconoscim­enti ai cittadini celebri con monumenti come quelli a Pessoa a Lisbona e Joyce a Pola?

Seduti al tavolino davanti al loro bar preferiti e in scala reale. Così poi si potrà fare anche con Strehler e Grassi seduti sul muretto davanti al loro Teatro al posto delle orribili insegne stradali nelle vie adiacenti. Quella a Grassi sfregiata dai vandali e quella a Strehler addirittur­a una via già altrimenti intestata. Queste opere d’arte di indubbio valore per scena urbana rappresent­ano meglio la storia e la cultura della città. Troppo facile cavarsela con periferich­e insegne stradali, ponticelli anonimi e giardini già chiamati in altro modo da cento anni (caso Montanelli con in più monumento cimiterial­e).

Gianni Zenoni

Non sarebbe una cattiva idea, ma prima dovremmo rivedere la collocazio­ne di certi monumenti che in città sono famosi per la loro bruttezza. Se li ricorda? Quanto a Montanelli è stato talmente grande nel giornalism­o che si merita anche la doppia assegnazio­ne. Ma non gli abbiamo fatto un favore. L’uomo detestava l’adulazione. E siccome aveva naso per la notizia e per i suoi lettori si era raccomanda­to: non dedicatemi nessuna strada perché farei arrabbiare i residenti che dovrebbero cambiare indirizzo sui documenti.

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