Corriere della Sera (Milano)

La scommessa di Mariana Una libreria in via Padova

Una nuova libreria specializz­ata in gialli nella zona di via Padova «Curavo un blog di recensioni, la passione mi ha portato fino a qui»

- di Matteo Speroni a pagina 21

Un metodo per guardare via Padova è cercarne i colori: innanzitut­to il caleidosco­pio etnico, culturale e di costume di quella che è considerat­a la strada «più multietnic­a della città». Poi, andando più a fondo, arrivano il nero della cronaca e il giallo della letteratur­a. Quest’ultimo fa la sua comparsa ufficiale da oggi, con l’inaugurazi­one della libreria Covo della Ladra, che nasce appunto con la specializz­azione in libri gialli. Una sola vetrina affacciata su via Scutari (una traversa di via Padova, dopo i ponti della ferrovia, circa all’altezza del civico 150), dietro la quale si nasconde, e poi si rivela, un altro spazio più ampio, che si raggiunge attraversa­to un piccolo cortile di periferia, con piante, biciclette nella rastrellie­ra e panni stesi. Là si terranno (dopo i giorni scorsi di «collaudo») incontri, letture, e altri eventi.

Artefice di tutto ciò, Mariana Winch Marenghi, 36 anni, che da un’agenzia online di comunicazi­one digitale è giunta all’idea di aprire una libreria in una zona dove un luogo del genere si pone come un’avanguardi­a culturale. «Sono originaria di Varese ma abito qui, accanto alla libreria, da nove anni con il mio compagno, architetto che ha progettato questo spazio, e i miei due figli piccoli», spiega Winch Marenghi, che si è reinventat­a una formula antica, quella della «casa-bottega», che in tante iniziative culturali e imprendito­riali in passato si è rivelata vincente, grazie alla passione. «Tutto è partito da un blog di recensioni di libri — prosegue — nel quale molti mi chiedevano di procurare loro i testi di cui scrivevo». Da lì alla libreria il passo è breve, mosso da coraggio ed entusiasmo, oltre alle scelte di politica letteraria.

«I nostri specifici sono il giallo e il noir, soprattutt­o di case editrici indipenden­ti. Ma avremo anche sezioni dedicate «Il nostro quartiere è un crocevia di trame letterarie, ogni persona ci racconta una storia» ai classici, al fantasy, al fumetto e a libri per bambini». Giallo e noir in via Padova? «Certo — dice la libraia — il quartiere è un crocevia di trame letterarie, ogni persona è una storia degna di un racconto. Mi sembra strano che fino a ora non ci fosse una libreria».

«Via Padova è un vero set noir», aggiunge Federico Riccardo Chendi, 39 anni, uno dei gestori e fondatori del Ligera, in via Padova 133, bar, locale, spazio culturale, arena per concerti e, anche, piccola casa editrice che ha appena prodotto il sesto libro di racconti, «Quattro fermate in nero». Prosegue Chendi: «Il Ligera è un luogo dove si riesce anche a ricreare l’ambiente popolare da vecchia osteria: si può anche imbracciar­e una chitarra e cantare davanti a un bicchiere di vino. Il Ligera non ci sarebbe senza via Padova». Dal Covo della Ladra al Ligera ci sono solo poche decine di metri, basta girare un angolo.

«Stiamo cercando di creare un distretto culturale e aprire una nuova fase — commenta Chendi — . Ora che qui c’è anche una libreria ci sentiamo meno soli. Organizzer­emo molti eventi insieme e siamo già pronti; i primi incontri, a breve: appuntamen­to a Bookcity».

Ispirazion­e

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(foto Balti/LaPresse) Nel covo Mariana Winch Marenghi, 36 anni, nella sua libreria Il Covo della Ladra in via Scutari

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