Corriere della Sera (Milano)

Incendi dolosi, appello a Roma: stato di calamità

I volti e le storie di chi ha domato i roghi

- Di Roberto Rotondo

In 60 per difendere dalle fiamme l’Osservator­io astronomic­o di Campo dei Fiori. Una notte impregnata di fumo, stanchezza, duro lavoro. «Il momento più brutto — racconta un vigile del fuoco — è stato quando è cambiato il fronte del rogo». L’assessore regionale Simona Bordonali: «Abbiamo chiesto al governo lo stato di emergenza».

Èstata una battaglia. Contro il fuoco, il fumo, la stanchezza, il buio. Quelli che hanno difeso l’Osservator­io astronomic­o di Campo dei Fiori dalle fiamme, nella notte di domenica, alla fine l’hanno vinta. Erano in sessanta, divisi in due fronti principali. I volontari antincendi­o della Protezione civile si trovavano in basso, alla base del Campo dei Fiori, nel sentiero 10 con pale e soffiatori. I vigili del fuoco erano in alto. Si sono disposti con gli automezzi a spruzzare acqua davanti al sentiero della strada militare, a quota 1.200 metri, l’ultimo baluardo prima che le fiamme raggiunges­sero la Città delle scienze fondata nel 1964 da Salvatore Furia. «Il momento più brutto — racconta un vigile del fuoco che vuole rimanere anonimo — è stato quando il fronte del fuoco è cambiato all’improvviso, nel pomeriggio di domenica. Il vento caldo ha iniziato spostare le fiamme verso la cima della montagna e, in pochi minuti, le faville stavano per raggiunger­e gli abeti alla base dell’osservator­io astronomic­o. Siamo corsi con i mezzi che avevamo a dissezione in quel momento — continua —, ci siamo piazzati sulla strada militare e da lì, per tutta la notte, abbiamo continuato incessante­mente a contenere le fiamme. Sotto di noi c’erano il fumo e il fuoco, sopra invece l’osservator­io, che alla fine abbiamo mantenuto in sicurezza».

È andato tutto bene. Per ora. Lo ha detto anche il ministro Marco Minniti, ieri, giunto a Varese per un summit sugli incendi in Lombardia: «Non ci sono stati danni a case o persone — ha spiegato in Prefettura — e grazie alla cooperazio­ne tra tutti, il sistema ha funzionato. Abbiamo garantito il raddoppio dei turni dei vigili del fuoco e chiamato i Canadair dalla Croazia, nell’ambito della cooperazio­ne tra Stati per le emergenze di questo tipo. Ora la situazione è sotto controllo». L’assessore regionale Simona Bordonali ha ricordato che sono cinque gli interventi ancora in fase attiva in Lombardia nelle province di Varese, Como, Sondrio, Brescia: «Abbiamo chiesto al Governo lo stato di emergenza nazionale».

Altra opera di fatica e resistenza è stata quella dei volontari dell’antincendi­o della Protezione civile. Hanno sparato aria con un soffiatore per quattro notti, per creare delle linee tagliafuoc­o nei boschi. Una pattuglia ha scoperto alle 4 di mattina di lunedì che un nuovo fronte del fuoco era sceso fino alle porte del paese di Luvinate: «Le fiamme stavano raggiungen­do la zona abitata di Cascina Zambella — spiega il sindaco Alessandro Boriani —, in pochi minuti ci hanno aiutato ad avvisare i cittadini e diramare il preallerta in caso di sgombero, abbiamo anche chiuso le scuole».

Il presidente della Regione Roberto Maroni ha annunciato che saranno stanziati fondi per il rimboschim­ento delle aree andate in fumo in Lombardia e garantito che sarà aumentata la vigilanza per scoprire eventuali piromani.

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(fotoserviz­io Newpress) Sessanta uomini Alcuni dei vigili del fuoco e dei volontari antincendi­o della Protezione civile che nella notte di domenica hanno domato gli incendi sulla collina di Campo dei fiori a Varese
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