«Io, venditore di rose e ora sommelier» Il viaggio di Saif simbolo di riscatto
LA CAMPAGNA IL RACCONTO DELLA CITTÀ Personaggi celebri e cittadini comuni: ecco i testimonial del progetto. «Sguardo al futuro»
Saif Uddin lavora al ristorante Ratanà all’Isola e studia da sommelier nel tempo libero. Ma da ragazzino, arrivato dal Bangladesh, vendeva i fiori per strada. A 26 anni ha un impiego che ama e sogna in grande: «Milano mi ha dato l’occasione della vita». È uno dei 130 testimonial che si raccontano nella campagna #hosceltomilano.
Milanesi dal mugugno facile, dalla critica incorporata, o come diceva un vecchio spot televisivo con Adolfo Celi, «incontentabili». Il nuovo vento che soffia a Milano negli ultimi anni rischia di mandare in soffitta anche questo stereotipo che ha accompagnato gli abitanti del capoluogo lombardo per molti decenni. O almeno ci tenta. In 130 hanno risposto all’appello-progetto lanciato dall’imprenditore Mattia Mor: #hosceltomilano, un racconto multimediale di storie e persone che hanno scelto la città per vivere e lavorare. Personaggi celebri e cittadini comuni che con tre aggettivi raccontano in video perché Milano è diventato un «place to be».
Una chiamata alle armi per i «milanottimisti». Da Gillo Dorfles a Stefano Boeri, da Javier Zanetti a Francesco Micheli, da don Colmegna a Mario Bellini, da Santo Versace a Demetrio Albertini. Per continuare con Filippo La Mantia, Ada Lucia De Cesaris, Manfredi Catella, Moni Ovadia, Maria Vittoria Rava, Roberto Burioni, Andrèe Ruth Shammah, Mara Maionchi, Gino & Michele. I due video conclusivi sono affidati al sindaco Beppe Sala e del primo cittadino di Chicago, Rahm Emanuel.
Appuntamento a Palazzo Marino. Accanto a Sala e Mattia Mor ci sono Carlo Cracco, Martina Colombari e il direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana. Tutti testimonial del progetto. «È una pazzia civica — dice l’imprenditore — #hosceltomilano è il punto dipartenza di #hosceltolitalia, un ulteriore mosaico di storie da tutta la penisola per incentivare a vivere e investire in Italia ed è un punto di partenza». Internazionale e innovativa, sono i due aggettivi scelti dal sindaco Sala. Energizzante e multiculturale per Martina Colombari. Calvinista, generosa e veloce per Carlo Cracco. Mentre Fontana sceglie avvolgente e internazionale. «Milano è un’eccezione rispetto al resto d’Italia, ma preferirei che fosse un’avanguardia che fa maturare tante altre realtà del nostro Paese».
«Penso che le scelte oggi molto difficilmente siano definitive — dice il sindaco — però la scelta forte di stare a Milano che hanno fatto tanti milanesi e non milanesi dobbiamo far sì che venga riconfermata. Certamente è giusta l’idea di allargare all’Italia, ma era giusto partire da Milano». L’augurio del sindaco è che questo «sia un esercizio che non si ferma qui. Io immagino che questa prima raccolta di opinioni ci serva per riflettere e disegnare il futuro di questa città. Una cosa è certa: la nostra città ha sempre funzionato quando ha saputo lavorare nella contingenza, ma anche di progettare il futuro».
L’augurio di Mattia Mor è che #hosceltomilano diventi un hashtag virale e che tanti altri video autoprodotti si aggiungano ai 130 già nel cassetto. L’appuntamento per lanciare il progetto è il 6 novembre alle 20 al teatro Franco Parenti.