Milan, la pazienza ha i minuti contati
Sta diventando difficile trovare parole per descrivere le difficoltà del momento. Parlare di speranza sarebbe prendere in giro tutti i tifosi.
Devo dirlo, sta diventando difficile trovare parole per descrivere le difficoltà del momento in questa rubrica, perché se da una parte vorrei dei buoni risultati da argomentare ed evitare di scrivere solo in termini negativi, d’altro canto la realtà non dà molti input per fare altrimenti. Intendo dire che basterebbe poco per virare l’attenzione sui lati positivi di una partita, ma qui la cosa va ben oltre gli esiti. Parlare di speranza e determinazione sarebbe prendere in giro tutti i tifosi rossoneri compreso me stesso. Ora, non dico che mi aspettavo di prendere a pallonate la Juve, che ormai da anni è consolidata come «la squadra» del nostro campionato, ma ammetto che mi sarebbe piaciuto vedere giusto un po’ di sana competizione in più. Salvo la traversa di Kalinic, ho visto almeno due reti sbagliate davanti alla porta su cross impeccabili. In questo momento sono diviso in due, tra il mio essere razionale, che dice che in fondo bisognerebbe trovarcisi in certe situazioni prima di parlare, e tra quello spazientito che pensa che in Serie A certe cose non dovrebbero succedere, non quando fai parte di un club di tale portata, e questo vale per tutti. Ho immenso rispetto per tutta la squadra, ma è innegabile che qualcosa non vada, bisogna capire cosa e cambiare immediatamente direzione.