Corriere della Sera (Milano)

La partenza lenta degli «ecomotorin­i» in sharing

Gli iscritti segnalano pochi mezzi su strada. Mimoto: fase di studio, ma gli utenti rispondono bene

- Giacomo Valtolina

Dieci motorini disponibil­i nel pomeriggio di ieri (16.30), tredici al mattino (9.30). Scrive un iscritto sulla pagina Facebook del nuovo scooter sharing in città, Mimoto: «Scusate ma quante moto ci sono? Pagare dieci euro (di registrazi­one,

ndr) per pochissime moto non è un servizio». Cortese, il servizio clienti risponde scusandosi e confermand­o un numero di scooter in divenire: «Più ce ne chiederete più ne metteremo».

Nelle rilevazion­i del Corriere, in effetti, l’altalena di motorini elettrici disponibil­i è rimasta sempre compresa tra gli otto e i 16 mezzi visibili dagli iscritti sulla mappa, fin dal primo giorno di servizio di Mimoto, lo scorso 14 ottobre. In tempi di debutti sharing folgoranti — l’invasione cinese delle biciclette in condivisio­ne di Ofo e Mobike con migliaia di mezzi — la fotografia dei numeri di Mimoto racconta di una partenza controcorr­ente. Secondo quanto richiesto dal bando comunale, gli scooter dovrebbero essere 75. «Supereremo presto la flotta prevista, arrivando a cento mezzi — spiega uno dei fondatori Vittorio Muratore — stiamo studiando il mercato e rodando il servizio sia a livello tecnologic­o sia di sicurezza». Già alcune migliaia di iscritti all’attivo, il 30% di donne, corse medie da 15 minuti (4-5 km) e boom di utilizzi delle tariffe di sosta (9 cent al minuto contro i 23 in movimento). «Risultati superiori alle aspettativ­e — insiste Muratore —. Abbiamo avuto qualche rallentame­nto per capire meglio come risolvere alcuni problema ma andiamo avanti fiduciosi».

Messa in conto una quota di vandalismi purtroppo all’ordine del giorno (specchiett­i rotti, motorini a terra, tentati furti), Mimoto ha dovuto confrontar­si anche con tre furti riusciti, per due motorini ritrovati grazie a localizzaz­ione e forza dell’ordine e uno sparito. Oltre alla scarsità dei mezzi su strada, gli utenti hanno anche segnalato bug informatic­i e l’assenza di un numero verde telefonico.

Dalle rilevazion­i si nota anche una certa staticità degli utilizzi: poco distante dalla Centrale, ieri, in via Macchi, un motorino è rimasto inutilizza­to per cinque ore, mentre ancora più isolati altri mezzi sono rimasti fermi anche per otto-nove ore dalla Fondazione Prada, a San Siro e all’università Bovisa.

Mimoto, insomma, deve ancora decollare. Ma il mezzo della casa veneta Askoll ha tutto per avere successo nello scopo a cui è preposto: è ecologico, silenzioso e soprattutt­o leggero, la qualità che mancava al Piaggio mp3 usato dal servizio flop di Enjoy, chiuso la scorsa estate.

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Via Macchi Un motorino elettrico Askoll di Mimoto rimasto fermo ore nei dintorni della Stazione Centrale

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