IL CONTO DEL PASS AL DISABILE 180 MULTE E 15 MILA EURO
Caro Schiavi, desidero sottoporle un mio problema nella speranza che possiate aiutarmi. Ho 71 anni e sei anni fa ho avuto una emorragia cerebrale che mi ha lasciato diverse conseguenze (mancanza di equilibrio, incontinenza eccetera). Allora abitavo in Friuli e, uscito dall’ospedale, mi è stato assegnato un pass per portatori di handicap. Nel 2013 sono tornato a Milano, dove sono nato. Quest’anno ho richiesto il rinnovo del pass, in scadenza dopo cinque anni, ma mi è stato negato dopo due visite condotte in modo del tutto insufficiente ed epidermico.
Dopo il mio ritorno a Milano, avevo ottenuto dal Comune un’autorizzazione alle corsie preferenziali e Ztl per persone titolari di contrassegno disabile. Tra la prima e la seconda visita il mio pass è scaduto ma io ero ancora in fase di ricorso. Morale: nei giorni scorsi ho ricevuto oltre 180 multe (di cui moltissime doppie o triple) per un totale di più di 15 mila euro. Sto facendo due ricorsi: il primo al Tar per il pass e il secondo al prefetto.
Per quanto attiene alle multe, è chiaro che questa vicenda, che dura mesi, contiene piccoli fatti di colore e contrattempi che mi piacerebbe raccontarvi di persona; anche perché in teoria sarebbe dovuta bastare la dichiarazione del mio medico che confermava la patologia... Questo sarebbe il terzo episodio sfavorevole ai portatori di handicap a Milano negli ultimi tempi (dopo il cartello al Centro commerciale e la Ferrari in Monte Napoleone). Nicola Corso
Caro Nicola, non parlerò del cuore di pietra di certi funzionari e nemmeno della cieca applicazione del multometro, che conteggia più volte l’infrazione nello stesso passaggio. Non farò nemmeno riferimenti impropri al capo di gabinetto del Comune di Torino che ha brigato per togliere una multa da 90 euro all’amico e ci ha rimesso la sedia. Ma dico: esiste ancora il buon senso? Ricevere 180 multe e vedersi recapitare bollettini da pagare per 15 mila euro a causa di ritardi o disguidi nel rinnovo del pass disabili fa male ed è anche umiliante, se non sei un balordo, un furbastro, un chissenefrega. Il buon senso dovrebbe essere la via giusta per chiarire le controversie di questo tipo, in attesa di un accertamento definitivo. Istintivamente viene da darle fiducia: uno non si espone se non ha i requisiti. Ma lasciamo pure il beneficio d’inventario. La domanda è se nel limbo dell’attesa doveva essere multato. E se all’ufficio multe a qualcuno non è venuto il dubbio che si stava esagerando un po’.