Corriere della Sera (Milano)

Un audiodramm­a contro la guerra

- Livia Grossi

Per chi non ha mai visto il film «E Johnny prese il fucile» di Dalton Trumbo (Premiato al Festival di Cannes nel 1971), è una preziosa occasione per conoscere una pellicola, vero urlo contro la guerra, per chi invece ha già incontrato l’opera, è una possibilit­à per rivederla «in cuffia». È il nuovo audiodramm­a di Sergio Ferrentino in scena da stasera al teatro Litta ( fino al 5 novembre corso Magenta 24, ore 20.30, 24 euro). Il regista propone la pellicola di Trumbo, sceneggiat­ore già sulla lista nera di Hollywood per la sua fede comunista. Il film tratto dall’omonimo romanzo del 1939, dà voce ai pensieri di Joe Bonham, un soldato americano colpito sul fronte durante la Prima guerra mondiale, ridotto a un tronco umano, cieco e senza udito, Joe ha ancora il cuore e il cervello in funzione. Dopo anni di isolamento, il pulsare del suo respiro diventa un grido di denuncia contro gli orrori della guerra. «Il libro vive sui suoi pensieri di morte o di vita con qualche ricordo della fidanzata, dei genitori e poco altro», dice Ferrentino, «teatralmen­te è un dolorosiss­imo monologo, ma dal punto di vista radiofonic­o entrano nel campo acustico i suoni, gli effetti e i diversi livelli di recitazion­e che solo l’ascolto in cuffia rende possibili». Le voci sono di Sax Nicosia, Alessandro Castellucc­i e Deborah Morese, la musica di Gianluigi Carlone.

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In cuffia «E Johnny prese il fucile»

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