Corriere della Sera (Milano)

Gori in corsa, attacchi da M5S e Lega

Le priorità del candidato pd: sanità, infanzia e sicurezza. «Ma si dimetta subito da sindaco»

- di Andrea Senesi

Un patto per il lavoro, l’azzerament­o delle liste d’attesa nella sanità, l’impegno per cure odontoiatr­iche gratuite per tutti i bambini e la promessa di rendere sicuri i treni. Dopo l’investitur­a dalla direzione regionale del Pd, Giorgio Gori si concentra sul programma e sulla campagna elettorale. Al Pirellone intanto è vicino l’accordo sulla bozza autonomist­a da portare nella trattativa con Roma.

Un patto straordina­rio per il lavoro destinato ai giovani e alle donne, l’azzerament­o delle liste d’attesa nella sanità, l’impegno per cure odontoiatr­iche gratuite per tutti i bambini e infine la promessa di rendere sicuri i treni e le stazioni dei pendolari.

Dopo l’investitur­a ufficiale arrivata lunedì dalla direzione regionale del Pd, Giorgio Gori si concentra sul programma e sulla campagna elettorale: sabato 18 novembre è in agenda la prima convention di lancio della candidatur­a all’auditorium di largo Mahler e sul palco potrebbero salire, tra i tanti, Beppe Sala, Emma Bonino e Giuliano Pisapia. Intanto la squadra del sindaco di Bergamo è al lavoro. Archiviata l’ipotesi delle primarie invernali, il confronto con i «ribelli» di Mdp si giocherà, nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, intorno al programma elettorale che la coalizione di centrosini­stra saprà mettere sul tavolo. Un programma che, anche per questo, Gori vorrebbe il più «riformista e avanzato» possibile. «Solo con una piena e buona occupazion­e si può sperare di assestare un colpo importante alle diseguagli­anze in Lombardia», si legge nella bozza in elaborazio­ne. Si parla di giovani Neet, quelli che non studiano né lavorano, e di occupazion­e femminile. La ricetta per adeguarci al resto d’Europa? «Abbattere i fattori che allontanan­o la donna dal mondo del lavoro, potenziand­o i servizi per l’infanzia e gli asili nido, occupandoc­i dell’assistenza degli anziani non autosuffic­ienti anche attraverso progetti di residenzia­lità leggera, servizi diurni e incrementa­ndo l’assistenza domiciliar­e».

Capitolo sanità. «Serve, come hanno fatto con successo altre Regioni a partire dall’Emilia-Romagna, un piano straordina­rio di azzerament­o delle liste di attesa, a garanzia del diritto di esigibilit­à delle prestazion­i sanitarie per i cittadini». Sempre in tema di salute, il fattore sorriso: «Oggi il 90 per cento della popolazion­e ricorre per l’odontoiatr­ia al mercato privato e la conseguenz­a è che i cittadini, se non hanno la possibilit­à economica, non si curano i denti. Noi da subito garantirem­o cure odontoiatr­iche gratuite per tutti i bambini fino al sesto anno di età, integrando ciò che è già previsto dai Lea nazionali, perché solo partendo così presto si può diffondere la cultura della prevenzion­e». E infine, il capitolo della sicurezza, con un’angolatura dedicata alla vita dei pendolari. Il candidato del centrosini­stra promette «investimen­ti mirati sull’accessibil­ità di treni e stazioni con più personale dedicato, più tecnologia ed accordi con imprese ed associazio­ni culturali». Obiettivo? «Le stazioni devono tornare ad essere luoghi di aggregazio­ne riempiendo­si di funzioni e servizi».

Da candidato (governator­e) da nemmeno mezza giornata, Gori deve però guardarsi dalla primissima richiesta di dimissioni (da sindaco). «Bergamo ha bisogno di un primo cittadino realmente interessat­o a lavorare per la città e concentrat­o sui problemi dei bergamasch­i, non sulla sua personale carriera politica. Lui non può usare la sua poltrona come salvagente», attacca il consiglier­e regionale del Movimento Cinque Stelle Dario Violi.

I tempi della scelta La legge concede 90 giorni dall’elezione per decidere sull’incarico in Comune

Richiesta identica arriva dal segretario lombardo della Lega Nord Paolo Grimoldi: «Gori si dimetta subito da sindaco, si concentri solo sulla sua campagna elettorale per la Regione e lasci amministra­re la città a chi ha veramente a cuore gli interessi di Bergamo e non quelli di carriera personale». Il centrodest­ra tappezzerà nei prossimi giorni la città di manifesti contro il sindaco «traditore dei bergamasch­i». Ma Gori non si dimetterà a breve. La legge gli assegna novanta giorni di tempo dalla eventuale elezione al Pirellone (come semplice consiglier­e o come governator­e, si vedrà) per scegliere cosa fare. Il sindaco di Bergamo attenderà quindi quel termine. «Esattament­e — fanno notare dal suo entourage — come tutti i sindaci eletti in Regione in questi anni».

Da segnalare infine la delusione di Fabio Pizzul, consiglier­e regionale del Pd che non ha mai nascosto l’ambizione di correre alle primarie ora cancellate. «Continuo a credere che sarebbero servite. E sarebbero state utili soprattutt­o per Gori e se celebrate per tempo (appena dopo l’estate, per esempio)», ha ribadito ieri Pizzul: «I partiti, con il Pd nel ruolo di guida che gli compete nel centrosini­stra, hanno scelto legittimam­ente un’altra strada e ne prendo atto. Ora sosterrò Giorgio senza alcuna riserva; conta il risultato finale e non le partite personali».

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