LA TASSA FANTASMA SUI TURISTI
La richiesta è chiara. Cinque città d’arte italiane, tra cui Milano, riporta l’Ansa, hanno chiesto al Mibact di poter aumentare l’imposta di soggiorno equiparandola a quella di Roma. Legittimo, anche se impopolare. Molto meno chiaro a nome di chi sia stata fatta questa richiesta, perché l’assessore al Bilancio, Roberto Tasca, al lavoro sul nuovo regolamento dell’imposta di soggiorno, non l’ha mai avanzata, né sarebbe in grado di farlo perché si è ancora in fase di studio. Escluso Tasca, dunque. E pure l’assessore alla Cultura, Filippo Del Corno in missione in Corea. Resta l’assessorato al Turismo di Roberta Guaineri. E sembra che sia andata proprio così. Qualcuno degli uffici del Turismo si è presentato a Firenze. Si è unito alla richiesta delle altre città? Sembrerebbe di sì, senza però avere il mandato politico di chi è titolare dell’imposta di soggiorno, ossia l’assessore Tasca e il sindaco. D’altra parte non è la prima volta che succede quella che si potrebbe definire un’incomprensione tra l’assessorato retto dalla Guaineri e gli altri. Poche settimane fa lo Sport aveva dato il via libera alla Pink Parade, la maratona della Fondazione Veronesi contro il tumore al seno, nonostante l’assessorato alla Sicurezza avesse più volte spiegato che tutti i vigili erano impegnati ai seggi del referendum sull’autonomia lombarda. In extremis, la maratona si è trasformata in una passeggiata all’interno del Parco Sempione. Un pasticcio, a cui ora se ne aggiunge un altro. Ma tra assessorati si parlano?