Nel centrodestra il caso quote rosa e le file per Roma
Centrodestra al voto tra sorprese e incognite nel possibile election day. A cominciare dalla Lega che si presenterà alle politiche senza la parola Nord e con un simbolo blu. Come tradizione invece alle Regionali. E poi c’è il tema delle donne nelle liste, con alcune assessore di Maroni destinate a Roma, come Viviana Beccalossi di FdI. Ressa di aspiranti consiglieri in FI.
L’ accordo s’intravede. Magari l’aula non si esprimerà all’unanimità come auspicato da Roberto Maroni, ma la risoluzione con cui la Lombardia si presenterà alla trattativa col governo ha buone probabilità di raccogliere, nell’aula del Pirellone, i voti di Pd e M5s e non solo dei gruppi di maggioranza. Dal documento preparatorio sono state stralciate le parti più controverse, quelle considerate «propagandistiche» dall’opposizione. Intanto si parte da una considerazione: a Roma si chiederanno risorse in più ma solo in relazione alle materie che saranno trasferite. Nessun riferimento diretto quindi al residuo fiscale né a una possibile revisione della ripartizione territoriale del gettito. Rimane invece la richiesta di avere la facoltà di modulare i propri tributi. Un esempio? Il bollo auto: la Regione oggi può al massimo definire uno sconto, un domani potrebbe abolire in toto la tassa (sempre che in cassa si trovino le risorse sostitutive). Analogo ragionamento varrebbe per i superticket della sanità. Niente residuo fiscale, quindi, ma la richiesta confermata di autonomia finanziaria. Spariti anche i passaggi sulle scuole paritarie e sugli albi regionali degli insegnanti, così come sono stati depennati i riferimenti al «modello di mercato di lavoro lombardo».
Soddisfatto il presidente dell’aula Raffaele Cattaneo: «Sarebbe stato possibile approvare una risoluzione bandiera con richieste eclatanti ma senza sbocco concreto. Questa scelta permette invece di arrivare a un testo più forte dal punto di vista politico-istituzionale. La bozza, ha spiegato Cattaneo, «include tutte e 23 le materie, quindi rispetta il mandato referendario, dettagliando in maniera analitica le richieste. Ma non tutte le materie hanno lo stesso grado di rilevanza, abbiamo individuato le priorità». Roberto Maroni, in un’intervista newyorchese a Bloomberg Radio, continua invece a insistere sulla questione tasse: «I lombardi ne pagano troppe e il residuo fiscale è di 54 miliardi l’anno. Chiedo di poterne trattenere almeno la metà».