La culla del libro è un tesoro dell’Unesco
Milano prima città creativa italiana per la letteratura. Sala: premiati editori, autori e lettori
Da ieri Milano è «Città Creativa Unesco per la Letteratura», la prima in Italia, che si aggiunge ad altre 8 città del mondo. Un titolo assegnato a luoghi dove la creatività è anche motore di sviluppo economico. Ciò a Milano certo non manca, grazie anche a progetti come Bookcity, Tempo di Libri, il Patto di Milano per la lettura. Commenta il sindaco Beppe Sala: «Questo riconoscimento è la riconferma del nostro ruolo di capitale dell’editoria, degli autori e dei lettori, e premia la qualità della nostra offerta culturale». C’è da essere fieri, ma è possibile non accontentarsi della compressione del premio in un ruolo di vetrina economica e culturale. Milano è in se stessa fonte di ispirazione letteraria: qui visse Alessandro Manzoni, qui la bohème italiana, la Scapigliatura, si inebriava della bruma dei Navigli. Appena dopo, Paolo Valera esplorava le trame oscure della città, anticipando la letteratura «underground». Nel ‘900, il respiro di Milano alimenta la fantasia di Dino Buzzati e di Giorgio Scerbanenco, oscillando tra cronaca e immaginazione, filone che forse risale proprio al Manzoni e alla sua poetica del «verosimile». Oggi tanti scrittori raccontano la città con la penna intinta nell’umanità delle periferie. Un timbro della letteratura milanese è lasciare volare la creatività tenendo i piedi in terra. Milano coniuga nella narrazione pragmatismo e fantasia, e questo è un bel titolo di merito.