Corriere della Sera (Milano)

Latitanza finita per il «ribelle» Giovannett­i: preso in Grecia

Si rifugiava vicino ad Atene. Deve scontare oltre nove anni di carcere

- C. Giu.

Nonostante fosse latitante da due anni, Pietro Palau Giovannett­i, 65 primavere vissute sul filo di una personalis­sima rivoluzion­e che gli ha portato solo guai, non ha mai smesso di aggiornare il suo profilo Facebook. Lo faceva dalla Grecia, dove si era rifugiato per sfuggire a una condanna definitiva a più di nove anni di carcere per un cumulo pena per una serie di reati «minori»: offesa e oltraggio alla corte, ingiurie, resistenza a pubblico ufficiale e reati fiscali.

I carabinier­i della sezione catturandi del Nucleo investigat­ivo di Milano, guidati dal capitano Marco Prosperi, lo hanno trovato seguendo la nuova compagna. La donna, che vive a Milano, era andata in Grecia nei giorni scorsi. Sabato, al momento di imbarcarsi su un volo da Atene a Zurigo, la donna, con una manovra evasiva, è uscita dall’aeroporto attraverso un ingresso laterale e in un parcheggio ha incontrato Palau Giovannett­i. Qui l’uomo è stato fermato dagli agenti dell’antiterror­ismo di Atene e dall’Interpol. Il 65enne si era trasferito nell’agosto 2015 in una zona a 30 chilometri dalla capitale, tra Glyfada e il porto del Pireo.

Palau Giovannett­i, un passato nella galassia dell’eversione di sinistra ed ex membro di Autonomia operaia, è stato il fondatore della controvers­a onlus «Movimento per la Giustizia Robin Hood» e negli ultimi anni in Grecia si sarebbe avvicinato anche ad ambienti anarchici.

Deve scontare nove anni, nove mesi e 25 giorni per un cumulo pene per reati non legati al mondo dell’eversione ma alle sue ultime (deliranti) attività contro la politica e la magistratu­ra. Una «battaglia» iniziata poco prima di Mani Pulite quando il «sociologo e giornalist­a» fonda a Milano il «Comitato per i diritti dei cittadini». La sua attività parte — come lui Il 65enne è stato trovato dall’Arma e fermato dall’antiterror­ismo ellenica e dall’Interpol seguendo la sua donna in aeroporto stesso ricostruis­ce via web — con la denuncia di «speculazio­ni edilizie dei palazzinar­i, svelandone le commistion­i di interessi con il potere politico e la magistratu­ra, con la quale iniziano i primi contrasti, sfociati poi nella persecuzio­ne da parte dell’ex procurator­e capo, Francesco Saverio Borrelli».

Una vicenda che si conclude con ripetute denunce che portano a più di «700 procedimen­ti penali» nei suoi confronti. Viene anche sottoposto a diverse perizie psichiatri­che.

Nel 2013 torna alla ribalta per aver insultato l’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a margine di un’udienza sul caso Mills. Giovannett­i in quei giorni riveste la carica di presidente di «Avvocati senza frontiere» e il video del suo allontanam­ento di peso a opera della polizia fa il giro della Rete.

L‘incontro con la compagna

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