«Il ministero incentiva il traffico fuori dalle scuole»
Vigili schierati davanti alle scuole di Erba per tenere lontani i genitori, o almeno le loro auto. Una risposta polemica dell’amministrazione comunale all’intervento del ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli che nei giorni scorsi ha ribadito che, come previsto dalla legge, i ragazzini fino a 14 anni non possono lasciare l’istituto scolastico senza un adulto. Una presa di posizione che sta facendo discutere e ha suscitato reazioni contrastanti. Il vicesindaco e assessore all’Istruzione di Erba, Erica Rivolta, già parlamentare della Lega Nord, non ha dubbi e ha chiesto la linea dura alla polizia locale. «L’uscita dalla scuola si trasforma spesso in un momento di caos, con auto ovunque e conseguenti rischi per la sicurezza dei ragazzi stessi», esordisce Rivolta. Che ha pensato a un ulteriore giro di vite dopo il discusso intervento del ministro. «Politicamente è un autogol che non ha senso. Altro che i genitori che arrivano fino all’ingresso della scuola, vogliamo e dobbiamo educare i ragazzini ad essere più autonomi possibile». Sui controlli rigidi davanti alla scuola, assicura l’assessore, è concorde l’intera amministrazione, senza distinzioni. «Avevo fatto una proposta in questo senso quando ero all’opposizione e su questa linea c’è intesa. Si tratta di tutelare la sicurezza dei ragazzini e anche di educare i loro genitori. Non si può bloccare la città per accompagnare i figli a scuola lasciando l’auto ovunque. Al contrario, facciamo scoprire ai ragazzi l’autonomia. Come amministratori sentiamo anche questo compito educativo, che non significa mandare i ragazzini allo sbaraglio ma farli crescere». L’obbligo di ritirare i figli a scuola anche alle medie, per molte famiglie rischia di trasformarsi in un ostacolo quasi insormontabile. «È assurdo pensare che i genitori debbano andare a prendere i figli che frequentano le medie — conclude Erica Rivolta —. Ci sono famiglie monoparentali, altre con entrambi i genitori che lavorano o coppie che contano sui nonni, che magari però non sono nelle condizioni di andare a prendere i nipoti. Non ammettere questo significa non conoscere la realtà. Noi continueremo con la nostra linea dei controlli potenziati».