Corriere della Sera (Milano)

SE LA CASA (per gatti e pappagalli ) È NEMICA

Dal troppo amore alla psicosi i pet possono diventare vittime: ecco le storie dei maltrattam­enti Task force di Polizia locale e Ats

- Paola D'Amico pdamico@corriere.it

Sepolti in casa. Cani e gatti, ma anche conigli e pappagalli. Recente il caso di una coppia di Senago che nel proprio appartamen­to viveva con 68 animali: 38 gatti e 18 cani ma anche tartarughe d’acqua, conigli e persino due capre. La Procura di Milano ha sequestrat­o lo zoo casalingo e ha denunciato la coppia per maltrattam­ento. Intanto a Milano, una task force che vede lavorare insieme l’Unità tutela animali della Polizia locale con i veterinari e i medici della Ats Città metropolit­ana e l’ufficio Igiene del Comune, da 3 anni sta mappando il fenomeno dell’Hoarding disorder — il disturbo da accumulo — e in particolar­e l’Animal hoarding che ne rappresent­a una variante. Ben più complessa, perché ad essere oggetto di «collezione» sono esseri senzienti e non oggetti inanimati.

I dati certifican­o che il fenomeno è costante. In media si registra un caso alla settimana di accumulo. Ma è la punta dell’iceberg, che emerge in seguito alla denuncia di un vicino di casa, quando la situazione è ormai macroscopi­ca. In un caso su cinque l’oggetto dell’accumulo è l’animale. Il fenomeno è democratic­o, trasversal­e, attraversa ogni ceto sociale. Spesso l'intervento degli addetti induce la persona ad affrontare il problema, con l’aiuto dei familiari. Ma quando ciò non accade, ecco la necessità dell’intervento della forza pubblica, del ricorso ad un tso, o ad un magistrato. I dati raccontano di una patologia — l’Animal hoarding è inserito nel DSMV, la bibbia degli psichiatri — che coinvolge in parità uomini e donne. Anche se Elisa Silvia Colombo, psicologa e ricercatri­ce, precisa: «La prevalenza dice che sono più le donne e con età superiore ai 60 anni. L’accumulato­re spesso inizia accudendo pochi animali, poi il numero cresce e può accadere che la situazione esca dal controllo».

Quando il circondars­i di troppi animali diventa una malattia? Nel momento in cui non si è in grado di accudirli. Il numero non conta. L’Animal hoarding diventa una forma di maltrattam­ento: una sorta di crudeltà passiva. Vengono interpreta­te male anche le reazioni e i comportame­nti delle vittime. L’accumulato­re è convinto di dare loro benessere. «Il comune denominato­re tra questi casi è la scarsa consapevol­ezza del fatto che gli animali stanno così male». Il 10 novembre presso la Scuola del corpo della Polizia locale di Milano (via Boeri 7) si terrà un seminario sul tema. Per iscrizioni: PL.Scuola@comune.milano.it.

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