SE LA CASA (per gatti e pappagalli ) È NEMICA
Dal troppo amore alla psicosi i pet possono diventare vittime: ecco le storie dei maltrattamenti Task force di Polizia locale e Ats
Sepolti in casa. Cani e gatti, ma anche conigli e pappagalli. Recente il caso di una coppia di Senago che nel proprio appartamento viveva con 68 animali: 38 gatti e 18 cani ma anche tartarughe d’acqua, conigli e persino due capre. La Procura di Milano ha sequestrato lo zoo casalingo e ha denunciato la coppia per maltrattamento. Intanto a Milano, una task force che vede lavorare insieme l’Unità tutela animali della Polizia locale con i veterinari e i medici della Ats Città metropolitana e l’ufficio Igiene del Comune, da 3 anni sta mappando il fenomeno dell’Hoarding disorder — il disturbo da accumulo — e in particolare l’Animal hoarding che ne rappresenta una variante. Ben più complessa, perché ad essere oggetto di «collezione» sono esseri senzienti e non oggetti inanimati.
I dati certificano che il fenomeno è costante. In media si registra un caso alla settimana di accumulo. Ma è la punta dell’iceberg, che emerge in seguito alla denuncia di un vicino di casa, quando la situazione è ormai macroscopica. In un caso su cinque l’oggetto dell’accumulo è l’animale. Il fenomeno è democratico, trasversale, attraversa ogni ceto sociale. Spesso l'intervento degli addetti induce la persona ad affrontare il problema, con l’aiuto dei familiari. Ma quando ciò non accade, ecco la necessità dell’intervento della forza pubblica, del ricorso ad un tso, o ad un magistrato. I dati raccontano di una patologia — l’Animal hoarding è inserito nel DSMV, la bibbia degli psichiatri — che coinvolge in parità uomini e donne. Anche se Elisa Silvia Colombo, psicologa e ricercatrice, precisa: «La prevalenza dice che sono più le donne e con età superiore ai 60 anni. L’accumulatore spesso inizia accudendo pochi animali, poi il numero cresce e può accadere che la situazione esca dal controllo».
Quando il circondarsi di troppi animali diventa una malattia? Nel momento in cui non si è in grado di accudirli. Il numero non conta. L’Animal hoarding diventa una forma di maltrattamento: una sorta di crudeltà passiva. Vengono interpretate male anche le reazioni e i comportamenti delle vittime. L’accumulatore è convinto di dare loro benessere. «Il comune denominatore tra questi casi è la scarsa consapevolezza del fatto che gli animali stanno così male». Il 10 novembre presso la Scuola del corpo della Polizia locale di Milano (via Boeri 7) si terrà un seminario sul tema. Per iscrizioni: PL.Scuola@comune.milano.it.