RAFFICA DI MULTE E BUONSENSO IN STRADA SERVIREBBE LA VAR
Vedo incattivirsi le multe degli ausiliari Atm. Spesso colpiscono anche in zone dove prima il parcheggio era consentito purché non creasse ostacolo alla circolazione. A me è capitato due volte in Città Studi. Ma i giovani di Atm non potrebbero essere istruiti con una regola chiara, come quella applicata dai vigili urbani? Questo far cassa indiscriminatamente colpisce le tasche anche di chi non si comporta in modo irregolare. Non è giusto costringere i cittadini ai ricorsi.
Il primo provvedimento, banalissimo, antismog , sarebbe una vera, sistematica lotta alla seconda fila (a volte persino terza ). Ci sarebbero solo ed esclusivamente benefici a favore della collettività (e qualche beneficio in meno agli incivili) . Che fine han fatto le macchine dotate di apparecchiature per le multe a strascico ? A giudicare da certe vie non sono mai entrate in funzione.
Mi riallaccio alla lettera di Nicola Corso, col quale condivido purtroppo la situazione. Sono un farmacista di 62 anni affetto da carcinoma con pass che, come al signor Nicola, era scaduto prima che potessi effettuare la visita prevista dal medico fiscale. In questo intervallo ho accumulato circa quaranta multe per lo stesso tipo d’infrazione (corsie preferenziali e ztl ). Fatta opposizione al Prefetto, mi son visto respingere tutto con ulteriore aggravio degli interessi per un totale di ottomila euro. Tutto ciò mi ha fatto vergognare di essere italiano. Questo a mio parere è un modo di applicare la legge a dir poco crudele.
C’è di nuovo un tiro al bersaglio, un’aria cattiva nei confronti degli automobilisti e della sosta, chiamiamola così, al limite dell’irregolarità. Sia chiaro: chi infrange le regole non deve cercare giustificazioni. La multa è dovuta e si paga. Ma quando il punto è controverso sarebbe opportuna maggiore chiarezza. Molti lettori, che non credo siano trasgressori abituali, parlano di cecchinaggio: sono stati multati in zone dove prima il parcheggio delle auto era consentito. E lamentano che l’inasprimento delle sanzioni non riguarda la doppia fila o chi parla con il cellulare attaccato all’orecchio. Idem per i casi di invalidità accertati. Che fare se il cittadino ha ragione? Non tutti dispongono di un ufficio legale in casa. Forse ci vorrebbe la Var, come per le scorrettezze in campo.