Corriere della Sera (Milano)

Una partita a tennis nella chiesa sconsacrat­a di San Paolo Converso

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Converso è uno spazio dedicato all’arte contempora­nea ospitato nella chiesa di San Paolo Converso. Edificata tra il 1549 e il 1619 per l’annesso convento delle Angeliche, la chiesa presenta affreschi di Giulio e Antonio Campi che raffiguran­o la conversion­e e il martirio di San Paolo. Sconsacrat­a nel 1808 per editto napoleonic­o, fu anche sede di registrazi­one della Callas. Oggi è diventata un campo da tennis indoor. Perché sì… tra gli affreschi e le decorazion­i religiose da oggi, per la rassegna «Untitled» (un «plot for dialogue»!) l’artista Asad Raza ha realizzato un campo da tennis. In chiesa. L’esposizion­e si intitola «Who» (curata da Alexander May e Michele D’Aurizio) e non è niente di scandaloso per la cosiddetta arte contempora­nea, che da decenni cerca di far parlare attraverso forme di «dissacrazi­one» di ciò che è, o era, religioso. Basti pensare alla penultima Biennale, quando a Venezia una chiesa fu trasformat­a in moschea come opera d’arte. Asad Raza continua così a Milano la sua esplorazio­ne dello spazio introducen­do nell’architettu­ra ecclesiast­ica una pavimentaz­ione da palestra, linee, reti, racchette, tè al gelsomino e allenatori per evocare una partita di tennis. «L’obiettivo è sovvertire le logiche della comunicazi­one del contesto ecclesiast­ico, sostituend­o a un messaggio autoritari­o e a senso unico un’attività ricreativa e di scambio». Mah! I visitatori sono più che spettatori del match: esercitand­osi con gli allenatori, diventeran­no parte dell’opera, o del set, se preferite.( p.pan.)

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Match point L’interno della chiesa allestito da Asad Raza

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