La bimba morta non era vaccinata Profilassi, lite Gallera-governo
«Consigliamo a tutti le vaccinazioni, anche se non sono obbligatorie ma fortemente raccomandate». È il caso del siero contro la meningite. Non rientra tra i dieci necessari per l’accesso a scuola dei ragazzi fino a 16 anni, ai quali è comunque offerto gratis (contro il ceppo C per i nati dal 2005, anche contro il ceppo B per la classe 2017). L’assessore regionale Giulio Gallera risponde: «Condivido le parole del ministro, ma ricordo che c’è un problema di costi e di personale». Il timore è una nuova ondata di richieste ai centri ospedalieri, senza la possibilità di soddisfarle tutte. Per gli adulti è possibile infatti vaccinarsi in co-pagamento contro i ceppi C, B e ACW135Y del morbo. Le agende però sono già piene. I frequenti casi di meningite di febbraio-aprile hanno fatto scattare la corsa ai sieri, con conseguente overbooking. «Dobbiamo gestire una mole di lavoro più grande rispetto agli scorsi anni». Agli appuntamenti di routine si sono aggiunti quelli per completare le dieci iniezioni previste per gli iscritti a nidi, asili e scuole dell’obbligo e quella contro il ceppo B della meningite per i nuovi nati. «Dal governo solo 100 milioni, non bastano». Intanto continuano gli interventi per mettere in sicurezza i compagni della bambina morta a Rozzano. Identificato il ceppo C come responsabile della malattia (e contro esso la piccola non era vaccinata) a tutti gli alunni della scuola sarà offerta nell’arco di qualche settimana la possibilità di immunizzarsi gratuitamente contro il morbo. Anche gli insegnanti potranno ricevere il siero in co-pagamento, «saltando» le code. Ieri i funerali della piccola nella chiesa gremita di Sant’Angelo.