Forza Italia e la tomba dell’amore gay: «Cattivo gusto»
Contiene le spoglie dell’attivista Carlo Annoni, è il sepolcro più visitato nel cimitero di Mariano Comense
Una croce e due bassorilievi, oro e azzurro, È una tomba che ricorda l’amore lungo 36 anni di una coppia gay, la più visitata al cimitero di Mariano Comense. C’è chi si ferma a dire una preghiera. Altri sono incuriositi dall’aspetto insolito. Di sicuro la tomba di Carlo Annoni non passa inosservata. L’infermiere di Carate Brianza è morto in aprile a 61 anni. Dal primo giorno in cui è stata posata al cimitero, la sua tomba fa discutere. Qualcuno storce il naso: «È di cattivo gusto e troppo vistosa». Una posizione condivisa da Forza Italia, che presenterà una mozione per stabilire un «piano dei colori» che impedisca la presenza di tinte troppo vistose nel camposanto di Mariano. Ad altri invece piace: «Trovo che sia davvero bella — è il parere di Donatella Farina, medico di Giussano —. Sono credente e trovo che molte sepolture trasmettano solo vuoto e tristezza. Questa tomba invece è un segno di gioia. Ci sono colori, piante, fiori e tante foto».
A volerla così è stato Corrado Spanger, il compagno di Carlo Annoni: «Negli ultimi mesi della sua vita — racconta Viganò — abbiamo trascorso molto tempo a parlare. E lui mi ha spiegato nei dettagli come desiderava la sua tomba». Il sepolcro è stato pensato anche per trasmettere un messaggio. «Carlo e io abbiamo voluto far capire che l’amore gay non ha in sé nulla di male, ma anzi, se vissuto con intensità e in modo totalizzante, come il nostro, regala una vita a colori». Iscritti all’Arcigay, Carlo Annoni e Corrado Spanger sono stati dei pionieri nella lotta per il riconoscimento dei diritti gay. Quando ancora in Italia era vietato, si unirono in matrimonio a Londra. E, non appena è stata approvata la legge sulle coppie di fatto, sono stati i primi a presentarsi in comune a Mariano per ottenere il certificato di unione civile. A ricordare chi era Carlo c’è un concorso letterario: «Si tratta di un concorso dedicato alla creazione di testi letterari che raccontino l’amore omosessuale». Ma soprattutto, a parlare di Carlo, c’è la sua tomba: «Di solito un sepolcro è muto — dice Corrado —, invece questa tomba parla di lui: a partire dai colori che più amava, l’oro e l’azzurro, e dal sentimento che per lui era tutto: l’amore».