Il Mago Herrera in un giardino vista San Siro
Dopo il piazzale dello stadio rinominato in onore di Angelo Moratti, i giardini intitolati alla memoria di Giacinto Facchetti e Cesare Maldini, attorno al Meazza ecco un’altra inaugurazione «calcistica»: l’area verde di piazza Axum prenderà il nome di Helenio Herrera, storico allenatore dell’Inter anni 60. La benedizione del sindaco (nerazzurro) Sala.
Un doppio ritorno: quello del riformismo ambrosiano e quello di Claudio Martelli, l’ex vicesegretario del Partito Socialista Italiano e vicepresidente del Consiglio. Appuntamento giovedì sera alle Stelline con «Milano, metropoli del riformismo». Sul palco si incroceranno varie anime. Da Piero Bassetti, a Salvatore Veca, da Marilena Adamo a Claudio Martelli. L’evento è organizzato da Andemm, un’associazione aperta a tutti e promossa da esponenti del Pd: il capogruppo a Palazzo Marino, Filippo Barberis, il segretario Pietro Bussolati e il vicesindaco Anna Scavuzzo. Con due obbiettivi: uno interno, far crescere nel Pd quella voce riformista che a Milano ha rappresentato l’eredità politica più importante del secolo scorso e uno esterno, ossia garantire alla città una maggiore autonomia a livello Paese. «Il riformismo ambrosiano — dice Barberis — ha visto confrontarsi e collaborare cultura socialista, cattolica e liberale senza che una sia mai diventata dominante o egemone. Per questo è un riformismo pluralista e aperto. Come pluralista è stata la struttura economica e produttiva milanese mai soggetta al dominio di un solo settore economico o di un unico blocco di interessi». Certo, sarà interessante capire come un partito lontano erede del Pci, riformista solo nella sua sponda migliorista, possa far fronte al revival novecentesco. «Ma a Milano — continua Barberis — l’esperienza amministrativa ci ha insegnato proprio questo, mettendo insieme innovazione e inclusione, pubblico e privato, competizione e merito, dimensione internazionale e autonomia. Milano deve avere le briglie più sciolte per potere svolgere al meglio il proprio ruolo di motore del Paese».