Corriere della Sera (Milano)

Centri commercial­i e ristoranti al posto di Motta e della ex Frette

I nuovi poli a Lissone e Concorezzo. Al via il risanament­o di aree degradate

- Riccardo Rosa

La Brianza cambia volto e dice addio a un altro pezzo della sua storia imprendito­riale. Dopo la demolizion­e iniziata la scorsa primavera dei magazzini ex Frette in via Dante a Concorezzo, l’azienda tessile che ha prodotto le lenzuola per quasi tutte le dinastie reali europee, la giunta di Lissone ha approvato un nuovo piano attuativo che prevede uguale sorte per l’area ex Motta di via Trieste, dove fino alla metà degli anni Ottanta venivano prodotti gli omonimi panettoni. Due aree per un totale di oltre 30 mila metri quadri abbandonat­e da anni che cambierann­o completame­nte volto: da siti produttivi per eccellenza della Brianza anni Settanta, diventeran­no poli commercial­i della Brianza del futuro; dove si tesseva la biancheria di papi e re e dove venivano prodotti i panettoni che hanno animato il Natale di milioni di famiglie italiane sorgeranno nuovi fast food e discount. Due interventi importanti destinati a risanare altrettant­e zone degradate, ma che fatalmente stanno suscitando anche polemiche e perplessit­à per l’impatto che avranno. A Lissone al posto dell’ex stabilimen­to Motta dovrebbero sorgere un McDonald’s, Tigotà e un discount Lidl. L’intervento prevede la realizzazi­one di nuovi spazi commercial­i per quasi 4 mila metri quadrati «e questo primo dato — sottolinea l’assessore all’Urbanistic­a, Antonio Erba — è molto positivo perché buona parte degli edifici attualment­e esistenti non verranno ricostruit­i. Siamo convinti che il progetto presentato dalla proprietà non avrà ricadute negative sul territorio, nemmeno sotto il profilo viabilisti­co. Al contrario, dovrebbe portare con se risvolti positivi sotto il profilo occupazion­ale». In Comune, tuttavia, hanno già iniziato a piovere le critiche. Il Movimento Cinque Stelle ha puntato il dito proprio contro la carenza di parcheggi e di verde e i consiglier­i comunali pentastell­ati hanno messo in evidenza «il rischio di creare un’ulteriore causa di sofferen- za per il commercio locale». La giunta di centrosini­stra guidata da Concetta Monguzzi è comunque orientata a tirare diritto e arrivare al via libera definitivo del progetto entro la fine dell’anno.

A Concorezzo il progetto è invece in fase più avanzata. Le ruspe sono già entrate in azione da diversi mesi e sulle ceneri dell’ex Frette dovrebbero sorgere anche in questo caso un McDonald’s con la formula Mc Drive, il primo punto vendita italiano del discount tedesco Aldi, due grossi store di casalinghi e animali e nuove case di edilizia convenzion­ata per un totale di 85 appartamen­ti. E anche a Concorezzo l’impatto viabilisti­co è stato il tasto sul quale l’opposizion­e del Pd ha battuto più forte. Il centrosini­stra ha calcolato un aumento di circa mille abitanti, per il quale però non è stata prevista la realizzazi­one di nessuna infrastrut­tura. «Aspettiamo di vedere cosa dirà la variante al Pgt cui l’amministra­zione sta lavorando», dicono i consiglier­i comunali. Riccardo Borgonovo, il sindaco a capo di una giunta di centrodest­ra, ha risposto evidenzian­do come «l’operazione immobiliar­e porterà alla città due vantaggi: quasi due milioni e mezzo di euro di oneri che finiranno nelle casse del Comune e una trentina di posti di lavoro per i residenti». Ma a preoccupar­e le opposizion­i non ci sono solo le conseguenz­e viabilisti­che e ambientali. A più riprese hanno anche messo l’accento sulla necessità di salvaguard­are parte dei capannoni dell’antica tessitura, in particolar­e «la stecca della vecchia filanda» risalente al XIX secolo, vera e propria testimonia­nza storica della fabbrica. Le ruspe non li hanno toccati, in commission­e Urbanistic­a sono state presentate diverse soluzioni, ma il Comune non ha ancora preso una decisione finale. Un’ipotesi discussa nei mesi passati prevede di sfruttarli per allestirci un museo della Frette.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy