Nella testa di Amazon
Apre il quartier generale sui Bastioni di Porta Nuova Tra pannelli solari, vista a 360 gradi e lounge per i pasti: oggi il trasloco dei dipendenti nei due gemelli hi-tech
È un po’ come il primo giorno di scuola. Quattrocento dipendenti di Amazon Italia entreranno stamattina nella loro nuova casa milanese. Il trasloco dalla vecchia sede di via Ferrante Aporti, dove si stava bene, ma un po’ strettini, li catapulta in spazi pensati a livello architettonico per il benessere in forma condivisa dei dipendenti.
Per rovinarsi solo in parte l’effetto sorpresa avevano già fatto un viaggio virtuale a 360 grado nei rendering del progetto. Oggi disferanno le valigie e si ritroveranno tra piante, verde, tanta luce. Scrivanie regolabili per lavorare anche in piedi. Parcheggi interni per auto e bici (a Milano un bene primario) e nei bagni, pure la doccia. Oltre 17.500 metri quadri spalmati su due blocchi, nel centro di Milano, sui Bastioni di Porta Nuova, praticamente dando le spalle a Eataly. Zona emergente ma già abbastanza chic per la più grande Internet company al mondo.
Strappi di scotch sugli ultimi scatoloni, l’odore di nuovo. E se la filosofia del megadirettore Jeff Bezos è quella di vivere ogni giorno come fosse un «day one», oggi da queste parti lo sarà a tutti gli effetti. «Negli spazi di vita al primo piano ci sono graffiti e tante macchie di colore, volevamo portare l’arte della città dentro queste mura», racconta Bernabe Rodriguez, l’architetto madrileno che ha curato il design degli interni. Nel corridoio che porta alla zona che ospiterà il catering c’è un’opera degli anni 20 trovata per caso all’interno di questo palazzo, che in passato è stato per decenni il centro direzionale della Maire Tecnimont.
I lavori di ristrutturazione sono durati (solo) otto mesi. Niente mensa, al primo piano si mangia in un’area che sembra la lounge di un aeroporto, con divani colorati e quadri di colore, molto legno e ferro come moda industrial impone. A ogni piano ci sono poi gli «spazi schiscetta», dove si va oltre la macchinetta del caffè: ci sono cucine per gestire il pasto take away, isole con sgabelli e pure un calciobalilla per fare spogliatoio.
Un ufficio pensato per la crescita, dato che ci sarebbe posto per oltre mille persone. Rodriguez non nasconde l’anima ecologica del progetto. In cima a tutto, in un rooftop in stile newyorchese con vista a 360 gradi sulla città, ci sono 200 mq di pannelli fotovoltaici per dare una mano al risparmio energetico. Una terrazza che finita la posa di legno e pergole sarà a disposizione dei dipendenti, ma sembra già una piattaforma ideale per prossimi eventi mondani targati Amazon.
Ma il colpo d’occhio sulla Milano che gira intorno a questi uffici è un benefit di quasi ogni angolo degli uffici, grazie alle sue facciate in vetro. In particolare delle sale riunioni e dei localini privé per prendersi una pausa dai ritmi dell’open space. Tutto a strapiombo sulla città: grattacieli, torre Velasca, ovviamente il Duomo. Sembra di poter toccare tutto con un dito. Tanto che anche le luci di design utilizzate all’interno passano in secondo piano davanti alla potenza di tanta luce naturale.