Corriere della Sera (Milano)

Allarme ritardi per la vasca anti-esondazion­i

Ritardi nelle bonifiche, difficoltà economiche e minacce legali L’impresa: costretti a rallentare. Altolà dell’Agenzia di controllo

- Di Maurizio Giannattas­io

Finelavori aprile 2019. Nuovi ritardi per la realizzazi­one della vasca di laminazion­e di Senago, l’opera di ingegneria idraulica destinata a contenere le esondazion­i del Seveso. È questa la data indicata dalle imprese che stanno lavorando alla vasca. Trovando però la netta opposizion­e di Aipo che ha rispedito al mittente il cronoprogr­amma chiedendo di accorciare i tempi.

Fine lavori: aprile 2019. Si aggiungono altri ritardi per la realizzazi­one della vasca di laminazion­e di Senago, l’opera di ingegneria idraulica destinata a contenere le esondazion­i del Seveso. È questa la data indicata dall’associazio­ne di imprese che sta lavorando alla vasca. Trovando però la netta opposizion­e di Aipo, l’Agenzia interregio­nale per il fiume Po, soggetto attuatore dell’intero progetto, che ha rispedito al mittente il cronoprogr­amma chiedendo di accorciare i tempi.

Vicenda complicata quella della vasca di Senago. Non solo per la netta opposizion­e della cittadinan­za e delle forze politiche che amministra­no il comune a Nord di Milano a suon di ricorsi al Tribunale superiore delle acque (respinti), ma anche e soprattutt­o per l’andamento delle opere. La gara prevedeva 15 mesi di lavori dalla consegna dei terreni avvenuta a fine ottobre 2016. Ma subito qualcosa è andato storto. A partire dalla bonifica degli ordigni bellici che si è protratta ben oltre le aspettativ­e. C’è stato anche qualche intoppo per dei ritrovamen­ti archeologi­ci e i cambiament­i introdotti dal nuovo codice degli appalti. Ma il vero nodo è venuto allo scoperto prima dell’estate, quando l’associazio­ne di imprese ha minacciato di fare un passo indietro con relativo rallentame­nto dei lavori.

Il motivo? Il piano economico finanziari­o prevedeva che l’impresa potesse utilizzare la terra di scavo per i suoi fini. Si parla di un contratto con una cava che l’avrebbe utilizzata per fare del calcestruz­zo. Ma il terriccio pur bonificato non avrebbe rispettato gli standard per il calcestruz­zo. A questo punto, secondo l’impresa, i conti non tornavano più e l’operazione rischiava di chiudersi in perdita, nonostante fossero stati fatti dei carotaggi che definivano le caratteris­tiche del terreno. Sono state avanzate delle riserve. L’Aipo (Regione e Comune sono cofinanzia­tori dell’operazione) le ha respinte e alle rimostranz­e delle aziende ha minacciato di rescindere il contratto, di fare causa e di chiedere penali ingenti. Nonché di affidare alla seconda, la continuazi­one dei lavori. Una mossa rischiosa, perché una causa e gli immancabil­i ricorsi avrebbero allungato a dismisura i tempi di realizzazi­one. Ma la «minaccia» ha funzionato. L’associazio­ne di imprese ha ripreso i lavori a ottobre con la realizzazi­one del canale di adduzione delle vasche, mentre per la struttura vera e propria, l’inizio dei lavori è prevista per febbraio del 2018. Ma anche qui si è aperto un braccio di ferro. L’Agenzia del Po ha chiesto di accelerare e comunque di stringere i tempi. Stessa mossa rispetto alla conclusion­e dei lavori previsti per aprile 2019, perché significhe­rebbe allungare i tempi di altri 15 mesi, il doppio di quelli che sarebbero dovuti servire per completare l’opera. Da parte di Regione e Comune c’è comunque ottimismo.

Intanto per lo scampato pericolo che una rescission­e del contratto avrebbe comportato e poi perché Aipo, Comune e Regione hanno marciato uniti nelle decisioni e hanno fatto muro alle richieste delle imprese. «La vasca di Senago — dice l’assessore al Territorio, Viviana Beccalossi — è un’opera fondamenta­le e strategica per il contenimen­to delle acque del Seveso. Quando le istituzion­i lavorano insieme, pur con tutte le difficoltà burocratic­he che si possono incontrare, si centra l’obbiettivo. È questo l’esempio da seguire». Sulla stessa lunghezza d’onda, l’assessore all’Ambiente di Palazzo Marino, Marco Granelli: «Andiamo avanti decisi perché si tratta di un’opera fondamenta­le. Lo dimostra quello che è successo domenica a Milano, quando siamo arrivati a un passo dall’esondazion­e del Seveso. I continui cambi climatici ci mettono a rischio, per cui il completame­nto di un’opera come la vasca di laminazion­e di Senago è importante».

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Regione Viviana Beccalossi
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Comune Marco Granelli

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