Politecnico, lavoro garantito e incentivi per le studentesse
Inaugurato l’anno accademico. Solo un terzo degli iscritti è donna
Avranno un mentore ad affiancarle durante il percorso di studi fino alla laurea e al posto di lavoro. Un supporto speciale dall’università e dalle aziende, riservato alle studentesse di ingegneria del Politecnico. Questo l’impegno preso in ateneo, rilanciato dal rettore Ferruccio Resta alla cerimonia di apertura dell’anno accademico. «Le donne sono ancora poche, un terzo dei nostri iscritti e solo una su cinque in alcune facoltà. Siamo decisi a invertire la tendenza, con azioni concrete», ha detto il rettore. E il suo intervento è stato ripreso anche dalla ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli: «Segnale positivo, perché il problema della disparità di genere rimane in maniera molto importante».
Il numero delle studentesse iscritte al Politecnico è fermo da tre anni, alla Scuola di ingegneria industriale e dell’informazione sono il 21 per cento ed è in questi corsi che l’ateneo vorrebbe una maggiore presenza di donne. «Daremo più supporto e garanzie alle ragazze che scelgono questi indirizzi, dove comunque il 98% dei laureati a un anno dal diploma è assunto e nella maggior parte dei casi con un contratto a tempo indeterminato», dice Donatella Sciuto, prorettore vicario.
E sottolinea che l’ateneo promuove
Il rettore Resta La presenza femminile in alcune facoltà è di uno a cinque Siamo decisi a invertire la tendenza
Il ministro Fedeli Questa scelta a favore delle donne è segno di una visione, di una capacità e qualità di innovazione
incontri nelle scuole, già a partire dalle medie, per incoraggiare le ragazze alla scelta di lauree Stem, nell’area delle scienze, della tecnologia, di ingegneria e matematica. «E la nostra università è anche associata alle centocinquanta imprese di Valore D — aggiunge — che promuovono diversità, talento e leadership femminile».
Il rettore alla cerimonia di apertura del 155° anno accademico ha presentato il Politecnico come un «cantiere per l’innovazione», che «gode di buona salute», ha citato il dato sui laureati, «più 35%», sugli studenti internazionali, «raddoppiati», ha sottolineato le alleanze con i migliori atenei in Europa e i risultati ottenuti nelle classifiche internazionali. Ha lanciato però un appello a investire nell’alta formazione, a partire dal dottorato di ricerca. Resta ha chiesto «più posti e defiscalizzazione delle assunzioni» e ha sottolineato la distanza con le altre università in Europa: il numero dei dottorandi rispetto ai docenti qui è pari a 0,8, mentre è pari a 5 a Monaco e Berlino e sale a 8 a Losanna e Zurigo.
La richiesta è indirizzata al ministero come alle aziende, spiega Sciuto: «Il Miur quest’anno ha finanziato cento posti di dottorato, l’ateneo con fondi interni altri 79 e le imprese 38. Dovrebbe arrivare un maggior contributo dalle aziende che poi possono contare su professionisti con altri tre anni di formazione su ricerca e innovazione». L’ateneo ha rinnovato anche l’impegno ad investire nei laboratori come nel campus: «Con il nuovo progetto, che avanza, per la sede di Architettura ideato dall’alumnus Renzo Piano».