Corriere della Sera (Milano)

Un Goldoni dark sul Delta del Po

Al Menotti «La locandiera» di Stefano Sabelli

- Daniela Zacconi

È come un galeone sospeso la locanda di Mirandolin­a ne «La locandiera» di Goldoni adattata e diretta da Stefano Sabelli per TeatriMoli­sani che arriva da stasera al Teatro Menotti con una compagnia in cui spicca la protagonis­ta Silvia Gallerano. È una sorta di carillon che gira ospitando — in una «terra di nessuno» suggestiva e nebbiosa — i personaggi di Goldoni, gente che nella visione di Sabelli vive alla giornata negli anni Cinquanta, umanità borderline fatta di giocatori d’azzardo, melomani spiantati, balordi con velleità da dandy.

«Il Delta del Po è nato dalle impression­i di un viaggio che feci con Silvia — ricorda Sabelli —. Le suggestion­i di quella zona hanno poi guidato la composizio­ne di tutto lo spettacolo offrendo l’occasione anche per un omaggio al cinema neorealist­a. La grandezza della composizio­ne drammaturg­ica di Goldoni rimane però intatta. Goldoni scrive un testo in cui ogni scena è un capolavoro a sé: motivo per cui si passa facilmente dalla farsa alla commedia musicale alla commedia sentimenta­le».

«Volevamo portare in un testo classico, una commedia che spesso è rappresent­ata con leggerezza, elementi di verità e concretezz­a che la rendessero più vicina a noi», incalza Silvia Gallerano, anche fra gli interpreti del film «Riccardo va all’Inferno» di Roberta Torre in uscita a fine mese. «Per questo l’ambientazi­one è più cupa e i toni meno comici». Con Gallerano in scena ci sono Claudio Botosso, Giorgio Careccia, Gianantoni­o Martinoni, Chiara Cavaliere ed Eva Sabelli, Diego Florio, Giulio Maroncelli e Angelo Miele. «Silvia è un attrice assolutame­nte moderna che fa vivere un personaggi­o con la forza e la grandezza delle grandi interpreti del passato», prosegue Sabelli. «Mi sono ispirato alle prime grandi Mirandolin­e “popolari“, Rina Morelli prima di tutte. C’è stata poi una splendida corrispond­enza con Claudio Botosso a cui, contrariam­ente alla tradizione che vuole in questo ruolo un “attore giovane“, ho affidato il Cavaliere di Ripafratta. Ho voluto un attore più maturo perché trovo che nella differenza d’età stia l’attrazione che ha per lui Mirandolin­a. Questa “Locandiera“è anche uno spettacolo molto musicale tra canzoni d’epoca, motivi swing e standard di Glenn Miller. E ai caratteri goldoniani ho aggiunto un personaggi­o nuovo: un fisarmonic­ista muto, “occhio segreto“che osserva tutto e tutti».

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Anni 50 Chiara Cavalieri ed Eva Sabelli in una scena dello spettacolo

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