Città Studi: trecento in piazza contro il trasloco
Fiaccolata e assemblea con commercianti, studenti, associazioni e residenti
Il trasloco delle facoltà scientifiche della Statale all’ex sito Expo allarma Città Studi che teme di essere svuotata della sua vivacità e peculiarità. Ieri una fiaccolata di protesta ha radunato 300 persone mentre il rettore del Politecnico, Ferruccio Resta, assicura che il suo Ateneo è pronto ad espandersi sul territorio e ad aderire all’accordo di riqualificazione.
Oltre 300 persone ieri sera si sono date appuntamento in viale Romagna per dire no allo svuotamento di Città Studi. A guidare la fiaccolata le associazioni di studenti e i comitati, seguiti da commercianti, residenti, professori e da alcuni esponenti del Movimento Cinque Stelle. Sono preoccupati, arrabbiati, in attesa di risposte sul futuro dell’area. «Vogliono spostare le facoltà scientifiche della Statale a Rho — dicono —, Veterinaria si trasferirà a Lodi, gli istituti Besta e dei Tumori a Sesto San Giovanni, per Città Studi nemmeno un progetto serio e finanziato». Il serpentone percorre via Pacini, passa da piazza Leonardo, via Ampère, gira in via Pascoli e ancora in via Pinturicchio. Il motto è «Giù le mani da Città Studi, la protesta non è rientrata», la richiesta è di non allontanare gli universitari nell’area ex Expo. L’appello lanciato a Palazzo Maritengono no è di rivedere il piano. «La mia famiglia abita qui da 100 anni — dice Nicola Pellizzari, in corteo con la moglie e i due figli —. Nel quartiere c’è una buona convivenza, i giovani lo vivo». Mentre Francesco Melis dell’Unione degli universitari attacca: «Lo spostamento delle facoltà serve solo a coprire un investimento sbagliato». Una dei residenti, Caterina Rossi, teme «per il tessuto sociale della zona». «Operazione economicamente disastrosa che porta gli studenti in una zona non abitabile» commenta secco Riccardo Ghidoni, docente di Biochimica della Statale. Il traguardo della fiaccolata è al Municipio 3 con un’assemblea pubblica.
I capigruppo di Pd, Lista Sala e Sinistra x Milano della zona già nel pomeriggio si erano fatti sentire. «Le preoccupazioni sul futuro espresse dai cittadini sono anche le nostre» spiegano nella nota diffusa, allegando richieste precise.