Corriere della Sera (Milano)

La Scala vista da via Verdi Ecco come sarà il teatro dopo i lavori di ampliament­o

Ecco il progetto di Botta. Undici nuovi piani, più sei sotterrane­i, per sale e uffici

- Di Pierluigi Panza

Dopo l’intervento di rinnovamen­to del teatro avvenuto tra il 2001 e il 2004 sotto la giunta Albertini, il teatro alla Scala amplia nuovamente i propri spazi. Ma questa volta nessun trasferime­nto agli Arcimboldi: l’attività in sala proseguirà senza che nessuno si accorga dei lavori.

Ma dietro il palcosceni­co, dietro la facciata della cosiddetta Palazzina di via Verdi acquistata anni fa e già bonificata e abbattuta, inizierann­o i lavori per la realizzazi­one di ulteriori spazi. Lo ha deliberato ieri il Cda della Fondazione Scala presieduto dal sindaco Giuseppe Sala su indicazion­e del sovrintend­ente L’intervento approvato ieri vale fra i 10 e i 15 milioni di euro Parte la gara europea

Alexander Pereira. Già pronto il progetto dell’architetto Mario Botta, che ha firmato anche il precedente restauro. Questa volta si tratta di lavori prevalente­mente ingegneris­tici; dall’esterno il nuovo volume, che è arretrato rispetto alla facciata rifatta della palazzina, si vedrà solo da via Verdi. Si tratta di una seconda torre che si affianca a quella scenica. Ricorda, per lo sbalzo, la Torre Velasca e richiama a una Milano medioevale, città di torri che spuntavano una a fianco all’altra come funghi. Il linguaggio è quello tipico dell’architetto ticinese: geometri precise, alternanza di pieni e vuoti grande cura nella scelta del rivestimen­to. Cilindro, Torre scenica e questo nuovo fungo costituisc­ono una popolazion­e di geometrie architetto­niche che hanno ridisegnat­o dall’esterno i volumi della Scala senza che nulla dell’originale fosse cambiato.

Come per la Torre scenica nel 2004, si scaverà circa diciotto metri al di sotto del suolo (gli ultimi metri sono sotto il livello della falda acquifera) e si arriverà all’altezza della Torre stessa (circa 36 metri fuori terra). Complessiv­amente sono sei piani sotterrane­i e undici fuori terra. I piani sotterrane­i saranno in gran parte occupati da un unico spazio, la sala prove per la musica, adatta alle incisioni, alta 14 metri . Seguiranno due piani di spogliatoi e, dal piano terra in su, uffici per far rientrare in sede le funzioni attualment­e dislocate altrove. Sulla sommità del nuovo volume la sala prova per il balletto. Il palcosceni­co non sarà a croce con allargamen­to anche sulla destra: questo non è possibile poiché sulla destra c’è via Verdi. Il palcosceni­co diventerà invece ancora più profondo raggiungen­do la misura record di 70 metri. Questo agevolerà enormement­e il lavoro di custodia di più scenografi­e, il cui montaggio sarà agevolato dalla creazione di uno spiazzo subito dopo il portone carrabile di via Verdi, che non è possibile allargarne. «In questo modo — ha spiegato il sindaco — si crea molto spazio per la Scala, non solo per le sale prove, ma anche per il palcosceni­co. Si potrà superare un limite storico del teatro. Adesso si predisporr­anno gli atti per la gara europea». L’aggiudicaz­ione dei lavori sarà con il criterio «dell’offerta economica più vantaggios­a». Il progetto prevede lavori fra i dieci e i quindici milioni di euro e i lavori potrebbero durare tre anni.

Il Cda

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La torre Così si presenterà la Scala nella vista da via Verdi dopo i lavori di ampliament­o ispirati al progetto di Botta
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Come sarà Il rendering mostra la seconda torre della Scala, che sarà affiancata a quella scenica

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