Buffagni si sfila Confronto a tre sulla nomination
Stefano Buffagni, il volto più noto dei grillini lombardi, saluta tutti e va a Roma. Si candiderà alle Politiche, arruolato nella squadra che affiancherà la corsa a premier di Luigi Di Maio. La decisione alla fine è arrivata. Il nodo tra la candidatura in Regione e quella al Parlamento è stato sciolto in favore di quest’ultima. «Voglio un Paese migliore, una “smart nation” come dice Luigi Di Maio. Se mi riterrete all’altezza di questo compito, andrò a dare una mano ai nostri giù a Roma in questa battaglia», ha scritto ieri Buffagni.
Il M5S celebrerà le sue Regionarie martedì o mercoledì. Gli attivisti selezioneranno attraverso la piattaforma Rousseau i candidati della lista e poi, passaggio atteso a fine mese, l’aspirante governatore, l’uomo o la donna, cioè, che sfiderà alle elezioni «vere» Roberto Maroni e Giorgio Gori. Senza Buffagni non esiste un vero favorito nella partita lombarda. I più accreditati per la nomination a candidato governatore sono Eugenio Casalino, rappresentante del Movimento nell’ufficio di presidenza del Pirellone, l’altro consigliere uscente Dario Violi, e il parlamentare milanese Massimo De Rosa. Casalino ha annunciato la sua scelta lunedì: «Ho deciso di ricandidarmi per portare avanti le battaglie di questi anni e per portare finalmente i nostri interessi di cittadini al centro delle istituzioni». «Se fossi io il candidato presidente — ha detto invece Dario Violi in un’intervista all’edizione bergamasca del Corriere — vorrei fare una campagna elettorale girando con un furgone per le aziende della Lombardia, dal panettiere al carrozziere. La capacità di fare impresa è un simbolo che deve tornare in Lombardia». In corsa per il Pirellone anche Andrea Fiasconaro, mentre non si ricandiderà Silvana Carcano, la donna che fu proposta alla presidenza della Regione cinque anni fa.