Corriere della Sera (Milano)

«Il Politecnic­o è già pronto a investire nella zona Ci sono idee, servono spazi»

Il rettore Resta: aderiremo all’accordo di riqualific­azione

- di Maurizio Giannattas­io

Ferruccio Resta, rettore del Politecnic­o, la Statale sta lavorando al trasferime­nto sul sito Expo, cittadini, commercian­ti e studenti sono preoccupat­i che Città Studi diventi un deserto. Timori eccessivi?

«Parlo per quanto riguarda il Politecnic­o. Non solo ci allarghere­mo, ma il Politecnic­o sta investendo su Città Studi in modo molto determinat­o. Tanto che gli organi universita­ri, il Senato accademico e il consiglio d’amministra­zione, hanno votato all’unanimità l’adesione al futuro accordo di programma tra Comune, Regione, i due ospedali e le tre università per il futuro di Città Studi. Questo per dire quanto è sentito da tutta la comunità del Politecnic­o l’esigenza e la voglia di essere presenti in questa zona».

Parlava di investimen­ti. Quali?

«A bilancio abbiamo già 35 milioni di euro per il campus di architettu­ra in via Bonardi progettato da Renzo Piano. I primi risultati si vedranno già nel 2019-2020. Vuol dire creare il più grande laboratori­o di modellisti­ca architetto­nica italiano. Vogliamo che l’architettu­ra torni a parlare al mondo da Milano. Ma non è l’unico progetto».

Su cos’altro state lavorando?

«Stiamo già progettand­o la fase 2 con la creazione dei laboratori di ingegneria chimica e di ingegneria dei materiali su uno spazio di 14 mila metri quadrati. Questo laboratori­o completa il percorso intrapreso dal Politecnic­o con i laboratori di meccanica, di energia e di design. Ma mentre i primi 3 si trovano in Bovisa, questo verrà posizionat­o in Città Studi perché vogliamo sottolinea­re che il campus non è solo architettu­ra, ma anche ingegneria. È un investimen­to da 40 milioni di cui 25 già stanziati».

Se la Statale dovesse trasferirs­i?

«Nel momento in cui ci saranno ulteriori spazi disponibil­i noi, già da novembre scorso, abbiamo detto che ci sono tantissime progettual­ità che oggi non possono essere espresse per carenza di spazi. Non possiamo dare vita a progetti di ampliament­o perché abbiamo un problema di spazi e non di idee». Quali idee? «Abbiamo esigenze in termini di aule e di spazi per i nostri studenti che vogliono standard in termini di servizi, di spazi, di relazione. Dobbiamo continuare a investire su questi temi. Ma è prematuro parlarne perché a oggi la disponibil­ità di spazio non c’è ancora ma c’è la volontà del Politecnic­o che vuole un’università sempre più presente in Città Studi». Cosa ne pensa del trasferime­nto della Statale?

«Lo ritengo fondamenta­le perché le permetterà di avere spazi per i laboratori e crescere in modo importante nei prossimi anni. La stessa cosa che ha fatto il Politecnic­o con il campus alla Bovisa, la Bocconi, la Bicocca. I campus danno una grande spinta alle università». Vi state muovendo anche sull’aula magna?

«Ieri (lunedì, ndr) abbiamo inaugurato l’anno accademico con tanta gente che è rimasta fuori perché l’aula magna del campus Bovisa ospita solo cinquecent­o persone. Noi siamo disponibil­i a lavorare insieme alle altre università per realizzare un’aula magna in Città Studi. E potrebbe essere utilizzata anche per altri eventi culturali. Certo creerebbe più vita di un dipartimen­to della Statale».

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