Corriere della Sera (Milano)

«Eldar sta male» Precotto si muove

- Di Roberto Rizzo

Il quartiere di Precotto si mobilita per il «suo» clochard, Eldar Aliev, artista azero di «casa» ai giardini di via Giacometti. Ricoverato al San Raffaele, sta ricevendo aiuti e solidariet­à dagli amici-residenti.

Alto, altissimo quasi due metri, barba e capelli bianchi, durante le sue camminate solitarie intonava arie liriche con voce baritonale mentre i suoi pensieri volavano chissà dove. Come letto qualche coperta che ogni mattina ripiegava sotto un cespuglio, accettava offerte senza chiederle, poche parole in italiano «Buongiorno», «Grazie signora». C’era chi ogni mattina gli offriva tè e biscotti, chi qualche spicciolo, chi una giacca dismessa o un pasto caldo. Non accettava altri aiuti, rifiutava i ricoveri che i volontari gli offrivano. Giusto, ogni tanto, il taglio di barba e capelli. Preferiva vivere sotto gli alberi. Da anni Eldar Aliev era una presenza familiare nei giardini di via Giacometti, il clochard di Precotto due giorni fa si è sentito male. Ora è ricoverato in terapia intensiva al San Raffaele e la catena di solidariet­à che si era formata intorno a lui si è rafforzata ancora di più. Il quartiere si è mobilitato, in tanti si danno il cambio per stare al suo capezzale. La pagina Facebook «Sei di Precotto se…» è diventata il bollettino medico di Eldar. Nato nel 1971 a Baku in Azerbaigia­n, studi al locale Conservato­rio, pianoforte e canto. A Milano è arrivato nel 1994 dopo aver vinto una selezione della Scala. Premi e concerti in tutta Italia, come sia finito sulla strada è l’ultimo mistero della sua vita. Che tutti, a Precotto, si augurano non debba concluders­i ora.

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Chi è Eldar Aliev

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