L’alleanza prof-allievi il segreto del successo del liceo da scudetto
Viaggio nel classico di Busto Arsizio. I pompieri al Falcone-Righi
Ottima formazione dei docenti e impegno degli studenti. È la ricetta del successo del liceo Crespi di Busto Arsizio (Va), lodato dalla Fondazione Agnelli. Al Falcone-Righi di Corsico, primo tra i tecnici, piove dal soffitto: i pompieri chiudono 9 aule.
«Venga a vedere i nostri bagni, neanche uno scarabocchio». La prof ha ragione. Nessun gendarme sorveglia gli studenti. Semplicemente, i ragazzi ci tengono, amano la loro scuola e non la rovinano. Al liceo classico Crespi di Busto Arsizio (Varese) c’è un rapporto speciale tra alunni e docenti. E anche con questi muri: una sorta di amore e rispetto che traspare a ogni piano. La classifica annuale della Fondazione Agnelli Eduscopio 2017, sulle migliori scuole superiori d’Italia, conferma questa impressione di affezione e motivazione che hanno sia gli insegnanti sia gli alunni. Il Crespi è il primo liceo classico di Milano e dintorni (entro un raggio di 30 chilometri) nella classifica delle performance che i suoi ex alunni hanno avuto nei tre anni di studi universitari. Lo scorso anno, erano terzi. «È un dato strutturale — osserva la dirigente Cristina Boracchi — è da alcuni anni che siamo in classifica. Nei nostri tre indirizzi (classico, linguistico e scienze umane) abbiamo 1298 studenti e 104 docenti. Da ben 11 anni pratichiamo l’alternanza scuola lavoro e abbiamo una onlus che assegna quaranta borse di studio annuali agli alunni più meritevoli ma meno abbienti. Non guardiamo solo ai voti, ma anche alla costruzione di competenze, in un percorso coerente, che tiri fuori il meglio da ognuno di questi ragazzi».
Gli ingredienti di questa ricetta di successo, secondo i professori, sono tanti: «Io credo sia merito della formazione dei docenti e della sintonia tra loro — spiega la professoressa Boracchi — ma anche della forte tensione educativa che sentiamo. Lavoriamo molto sulla motivazione, ad esempio, e per noi raggiungere l’ec- cellenza significa costruirla ogni giorno con ognuno degli studenti. E portarli a un livello in cui siano in grado di sfruttare tutte le opportunità».
«Diamo tanto, ma qui si deve lavorare molto — aggiunge la vicepreside Daniela Cerana — i ragazzi firmano un patto educativo che è basato sulla fatica di imparare e ne sono tutti consapevoli. Sanno che devono fidarsi degli insegnanti e del progetto educativo». Anna Gandini è la coordinatrice del liceo classico, insegna Italiano, latino e greco, ed è molto soddisfatta: «Gli studenti hanno voglia di imparare e sono motivati — racconta — per certi versi direi che pendono dalle nostre labbra ed è persino facile stimolarli. È bello lavorare così».
Una volta usciti da questa scuola i giovani seguono anche altre strade, oltre a quelle umanistiche. Molti si iscrivono a ingegneria o medicina. Apprendono un metodo di studio, dicono gli insegnanti, che non li abbandona più. Durante i cinque anni, tuttavia, ci sono anche esperienze di creatività o partecipazione ad eventi speciali, come le gare nazionali di traduzione dal latino e greco.
Nelle classifiche Eduscopio 2017, il Crespi è il primo Liceo Classico di Milano e hinterland ed è al quarto posto con il proprio indirizzo di Liceo Linguistico, mentre non è ancora nella classifica dei licei di scienze umane perché non ha ex alunni che abbiano già completato la laurea magistrale. Ma i risultati si vedono anche da altri dati: «I dati Invalsi del 2017 sulla competenza degli alunni sono molto indicativi per noi — osserva la dirigente Boracchi — . In italiano, ad esempio, la media nazionale di votazione è 57,2 su cento, la media lombarda è di 62 su cento, mentre nel nostro liceo classico siamo a 79,7 su cento. Abbiamo medie molto alte anche in matematica. Il nostro liceo classico è al 67,1, mentre il dato di votazione Invalsi è di 47,9 di media per l’Italia, e 56,5 per la Lombardia. Sono numeri che dimostrano come il livello delle competenze raggiunto sia molto forte durante il corso di studio. Con i dati dell’Eduscopio della Fondazione Agnelli possiamo aggiungere che i ragazzi che escono dal Crespi hanno ottimi risultati anche dopo, dimostrando le competenze acquisite».
La preside Il successo è figlio della formazione dei maestri e della loro sintonia
La docente Studenti motivati e voglia di imparare È bello lavorare così