Corriere della Sera (Milano)

UN PO’ PIÙ DI ORDINE IN SALOTTO

- Di Dino Messina

Da qualche anno non passa settimana senza l’arrivo di un nuovo dato che conferma il miracolo di Milano, scopertasi sempre più una città turistica, con visitatori in costante aumento (sono stati il 13 per cento in più rispetto al 2016 nei primi otto mesi del 2017). Milano città internazio­nale di grande attrattiva, capitale dell’arte oltre che del design e della moda, ha però un neo che si chiama piazza del Duomo, ogni giorno percorsa da migliaia di visitatori che parlano inglese, tedesco, russo, cinese, hindu, portoghese, spagnolo… e che si trovano davanti a uno spettacolo non degno di quel che dovrebbe essere il salotto della città capitale del buon gusto. A qualsiasi ora si arrivi in piazza del Duomo, si viene sovrastati da un’atmosfera da fiera di paese e non da salotto elegante (e sacro) dei milanesi. Non sono tanto i sette camioncini attrezzati a bar (per carità, con regolare permesso) che stazionano davanti e al fianco del Duomo, o più defilati agli incroci delle stradine che sboccano in corso Vittorio Emanuele, quanto la fiera degli artisti da strada impegnati nelle più varie esibizioni: facendosi largo tra la folla ci si imbatte nella versione 2.0 del madonnaro che sbarca il lunario disegnando figure dai colori metallici o nei transforme­r che assumono sembianze da robot o le forme di un’automobile; ci sono gli uomini statua e i simil-fachiri che si reggono senza un apparente punto di appoggio.

Ma soprattutt­o ci sono cantanti e musici di ogni genere che sono dotati non soltanto di chitarre e altri strumenti più o meno esotici (gli zufoli andini sono un evergreen) ma soprattutt­o sono muniti di amplificat­ori spaccatimp­ani che in alcune ore rendono la visita in piazza del Duomo una esperienza da non ripetere. I settemila visitatori che ogni giorno entrano in Duomo, gli oltre tredicimil­a turisti, il settanta per cento dei quali scendono in alberghi da quattro e cinque stelle, forse non meritano quest’atmosfera da strapaese. Non abbiamo niente contro i venditori di caldarrost­e, né contro gli ambulanti, né contro il variopinto mondo degli artisti di strada che (talvolta) sono portatori La proposta Nulla contro artisti di strada e venditori Ma Pisa è modello che si può imitare

di atmosfere magiche. Tuttavia crediamo che occorra dare un segnale. Tanto più che c’è un esempio virtuoso da imitare. Ci riferiamo alla piazza dei Miracoli a Pisa, che dal 2013, da quando è stata rimossa l’ultima bancarella, ha riacquista­to la sua unica bellezza ed è diventata una meta sempre più attraente per i turisti. Abbiamo visitato piazza dei Miracoli prima e dopo la rimozione delle bancarelle, e possiamo garantire che la differenza è stata sorprenden­te. Qualcuno obietterà che piazza Duomo non è così malridotta come lo era piazza dei Miracoli, e che in alcune zone centrali di Roma la situazione è ancora peggiore. Ciò non toglie che con piccoli interventi, con divieti non penalizzan­ti, con la creazione di piccole aree attrezzate nelle vicinanze della piazza, la situazione potrebbe migliorare molto. Per fare il Miracolo in piazza del Duomo le palme non bastano.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy