Corriere della Sera (Milano)

Sasso sull’auto Si stringe la rosa dei sospettati

Trovate pietre simili a pochi metri. La pista dei ragazzi del quartiere dopo le segnalazio­ni dei residenti di Cernusco

- Di Federico Berni

Si parte da una cornice logica, un paio di valutazion­i che i carabinier­i tengono come punti abbastanza solidi a sostegno delle indagini. Sono passati tre giorni dalla morte di Nilde Caldarini, 62 anni, uccisa da un infarto dovuto allo spavento, dopo che un masso è piombato nell’auto su cui viaggiava con quattro persone che avevano appena partecipat­o a un incontro di preghiera. E i militari partono proprio da quel masso, che pesava un chilo e due etti e ha sfondato il parabrezza dell’Opel Astra che giovedì sera passava alla periferia di Cernusco sul Naviglio: sopra al terrapieno da cui qualcuno lo ha lanciato, a pochi metri, si trovano altri grossi frammenti di cemento, identici a quello recuperato nell’auto. Dunque, chi lo ha scagliato, l’aveva probabilme­nte raccolto lì, poco prima.

Da qui ha origine la seconda riflession­e: se la persona ha raccolto il pezzo di cemento in zona, probabilme­nte si è trattato di un gesto estemporan­eo, commesso da chi quell’area la frequenta abbastanza regolarmen­te. I carabinier­i della stazione di Cernusco, con l’intera compagnia di Cassano d’Adda e la collaboraz­ione del comando provincial­e di Milano, stanno lavorando su alcune testimonia­nze. Ma se la dinamica è quella ipotizzata, si arriva al secondo elemento: e cioè che quel terrapieno, che separa un quartiere residenzia­le dalla strada provincial­e dove stava passando la macchina, non è un posto dove si capita per caso. Appare improbabil­e che qualcuno si fermi a lanciare sassi contro le auto; assai più plausibile, al contrario, che l’autore del lancio frequentas­se abitualmen­te quella zona dove si trovano alcune panchine, un prato, una pista ciclabile.

Gli abitanti del quartiere hanno ribadito ai carabinier­i le segnalazio­ni che facevano da tempo per lamentarsi di gruppi di ragazzi che passavano la sera su quelle panchine a bere e a fumare, e a volte eccedevano con gli schiamazzi. Non è detto che proprio tra una di quelle compagnie ci sia la persona che ha colpito l’Opel Astra, ma la sensazione è che per cercare il responsabi­le non si debba andare troppo lontano da quel tratto della strada provincial­e 121.

L’autopsia della signora Caldarini verrà fatta probabilme­nte domani (anche la famiglia ha chiesto di poter celebrare i funerali al più presto): è però già chiaro che la donna non è stata colpita dal masso, che ha sfondato il parabrezza, quindi ha urtato il cruscotto e infine è finito sul fondo della macchina, proprio tra i suoi piedi. Nilde Caldarini è morta poco prima della mezzanotte di giovedì.

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Il vetro rotto A bordo della vettura colpita dal sasso c’era Nilde Caldarini, morta di infarto

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