Sasso sull’auto Si stringe la rosa dei sospettati
Trovate pietre simili a pochi metri. La pista dei ragazzi del quartiere dopo le segnalazioni dei residenti di Cernusco
Si parte da una cornice logica, un paio di valutazioni che i carabinieri tengono come punti abbastanza solidi a sostegno delle indagini. Sono passati tre giorni dalla morte di Nilde Caldarini, 62 anni, uccisa da un infarto dovuto allo spavento, dopo che un masso è piombato nell’auto su cui viaggiava con quattro persone che avevano appena partecipato a un incontro di preghiera. E i militari partono proprio da quel masso, che pesava un chilo e due etti e ha sfondato il parabrezza dell’Opel Astra che giovedì sera passava alla periferia di Cernusco sul Naviglio: sopra al terrapieno da cui qualcuno lo ha lanciato, a pochi metri, si trovano altri grossi frammenti di cemento, identici a quello recuperato nell’auto. Dunque, chi lo ha scagliato, l’aveva probabilmente raccolto lì, poco prima.
Da qui ha origine la seconda riflessione: se la persona ha raccolto il pezzo di cemento in zona, probabilmente si è trattato di un gesto estemporaneo, commesso da chi quell’area la frequenta abbastanza regolarmente. I carabinieri della stazione di Cernusco, con l’intera compagnia di Cassano d’Adda e la collaborazione del comando provinciale di Milano, stanno lavorando su alcune testimonianze. Ma se la dinamica è quella ipotizzata, si arriva al secondo elemento: e cioè che quel terrapieno, che separa un quartiere residenziale dalla strada provinciale dove stava passando la macchina, non è un posto dove si capita per caso. Appare improbabile che qualcuno si fermi a lanciare sassi contro le auto; assai più plausibile, al contrario, che l’autore del lancio frequentasse abitualmente quella zona dove si trovano alcune panchine, un prato, una pista ciclabile.
Gli abitanti del quartiere hanno ribadito ai carabinieri le segnalazioni che facevano da tempo per lamentarsi di gruppi di ragazzi che passavano la sera su quelle panchine a bere e a fumare, e a volte eccedevano con gli schiamazzi. Non è detto che proprio tra una di quelle compagnie ci sia la persona che ha colpito l’Opel Astra, ma la sensazione è che per cercare il responsabile non si debba andare troppo lontano da quel tratto della strada provinciale 121.
L’autopsia della signora Caldarini verrà fatta probabilmente domani (anche la famiglia ha chiesto di poter celebrare i funerali al più presto): è però già chiaro che la donna non è stata colpita dal masso, che ha sfondato il parabrezza, quindi ha urtato il cruscotto e infine è finito sul fondo della macchina, proprio tra i suoi piedi. Nilde Caldarini è morta poco prima della mezzanotte di giovedì.