Debutta stasera in prima mondiale «Ti vedo, ti sento, mi perdo» Nuova opera di Salvatore Sciarrino
Opera
Anche stavolta c’è di mezzo un musicista di luminoso genio ma dalla torbida vita privata. Come in «Luci mie traditrici», la sua opera più celebre (41 edizioni diverse, solo 5 in Italia) con cui nel 1998 portò in scena le peripezie di Gesualdo da Venosa, principe rinascimentale e sommo madrigalista che per onore fece massacrare sua moglie e l’amante di lei, anche in «Ti vedo, ti sento, mi perdo» Salvatore Sciarrino racconta la storia di un compositore, il seicentesco Alessandro Stradella. A differenza di Gesualdo, però, fu lui a finire assassinato: a ingaggiare il sicario perché lo trucidasse fu un marito geloso che, dopo essere stato abbandonato alla moglie, scoprì che questa l’aveva tradito con Stradella. Accecato dalla gelosia e dalla sete di vendetta chiese a un sicario di trucidare il compositore assieme alla sua ex amata.
L’opera viene allestita in prima mondiale alla Scala, che l’ha commissionata e coprodotta assieme alla Staatsoper
di Berlino (da stasera ore 20, biglietti 11- 150 euro, tel.
02.72.00.37.44): a dirigerla è stato chiamato uno specialista del repertorio contemporaneo, Maxime Pascal, la regia è firmata da Jürgen Flimm e i costumi da Ursula Kudrna. Le scene, disegnate da George Tsypin, sono suddivise in tra piani. Sul primo si sta preparando una Cantata di Stradella: una scelta non casuale, considerando come accanto a 7 opere teatrali, Intermezzi, messe e altre musiche sacre, Sonate strumentali e arie, il suo catalogo comprenda oltre 170 Cantate, sacre e profane; protagonista è la Cantatrice, qui impersonata da Laura Aikin; il compositore è continuamente citato, evocato e atteso, ma non comparirà mai. Vi sono poi il piano dei servi e quello dove si incontrano Letterato (Otto Katzameier), Musico (Charles Workman), spettatori e strumentisti di passaggio.