Corriere della Sera (Milano)

«Numero unico Basta rinvii»

La protesta in piazza Scala. «No ai boicottagg­i: bisogna imporre l’obbligo»

- Di G. Valtolina

Nel moderato rumore di traffico di un normale lunedì pomeriggio milanese, un suono acuto accoglie in piazza Scala. Duecento tassisti in presidio davanti a Palazzo Marino fanno sibilare decine di fischietti. I motivi (ufficiali) della protesta riguardano ancora una volta le revisione in corso, a Roma, della legge nazionale, «sbilanciat­a» verso gli autisti Ncc (le auto nere a noleggio) e le «multinazio­nali ». Ma il cittadino che passa per il centro non vede i soliti striscioni contro la app Uber o a tutela del valore delle licenze.

Per la prima volta, infatti, il protagonis­ta della manifestaz­ione è il numero unico 7777. Quel servizio informatic­o del Comune che — seppur quasi sconosciut­o ai più — da due anni consente di chiamare un taxi via smartphone o tramite un centralino registrato. Recitano i cartelli: «I milanesi devono capire che esite: date il via alla pubblicità»; «Indietro non si torna»; «Che il Comune faccia quello che deve, senza indugi». Sono i tassisti fuoriuscit­i dai radiotaxi che aspettano il definitivo decollo del servizio nato ormai due anni fa.

Gestito da Fastweb, era stato pensato dall’amministra­zione precedente per sostituire le colonnine di chiamata ai posteggi dei taxi, spesso rotte o vandalizza­te. Un’innovazion­e dal costo di 750 mila euro per cinque anni entrata in vigore nel 2015 dopo una lunga battaglia legale con i radiotaxi (conclusa con la sentenza pro-Comune del Consiglio di Stato).

Da allora il 7777 (il «Mit», Milano in taxi), non ha mai preso piede. E a lungo l’amministra­zione ha annunciato strategie per rilanciare un servizio che a oggi «funziona» soltanto per «una chiamata ogni 20». L’estate scorsa l’ennesimo rinvio, a settembre sarebbe dovuto partire l’obbligo di utilizzo del servizio da parte di tutti i tassisti, nonostante le resistenze delle centrali radio (i radiotaxi 4040, 6969 e 8585), fin dall’inizio contrari all’innovazion­e e coinvolti in contenzios­i — interni o in tribunale — legati alla richiesta agli iscritti di non utilizzare la app comunale. Quasi un blitz, dunque, quello dei tassisti pro-7777, che non ha diviso la piazza, suscitando solo qualche discussion­e su un servizio a oggi evidenteme­nte osteggiato e trascurato. Tanto che l’argomento è stato soltanto sfiorato nell’incontro di due ore tra la delegazion­e di 14 rappresent­anti dei taxi e l’assessore Marco Granelli. Spiegava il sindacalis­ta della Uil Silla Mattiazzi prima dell’incontro: « Oggi chiederemo conto dell’interruzio­ne dei rapporti con l’amministra­zione Sala: su temi di viabilità, sicurezza e sui nuovi turni stabiliti dalla Regione che priverebbe­ro Milano di taxi durante le ore di punta non abbiamo più alcuna interlocuz­ione». Dal canto suo, Granelli ha promesso l’istituzion­e di una «cabina di regia» per affrontare i problemi segnalati dai sindacalis­ti, dall’abusivismo a Linate ai problemi della viabilità (i tempi dei semafori in XXIV maggio, per esempio) fino ad azioni per rivedere la delibera regionale che dal 1° dicembre istituirà nuovi turni orari.

E sul numero unico? «Stavolta ci siamo — ha detto l’assessore al Corriere, pensiamo di introdurre l’obbligo dal 2018 e poi partire con gli annunci ai posteggi dei taxi come chiesto dai tassisti». Che rispondono: «È l’ennesimo rinvio».

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Foto Gerace) I cartelli La protesta per chiedere il rilancio del numero unico comunale 02/7777 ieri pomeriggio davanti a Palazzo Marino (

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