Corriere della Sera (Milano)

Sequestran­o la madre in fuga con l’amante

La donna era a Riccione, i figli volevano riportarla a casa

- Di Roberto Rotondo

Un rapimento in famiglia è stato sventato dai carabinier­i. È accaduto sulla costa romagnola, a Riccione, dove due figli hanno cercato di rapire la propria madre perché non volevano che andasse in giro con l’amante. Ma dietro la vicenda c’è anche un problema di soldi, perché la donna, 45 anni, è intestatar­ia di una serie di società edili di famiglia: è di fatto separata dal marito, un uomo con qualche pregiudizi­o di polizia (ha precedenti anche lei), ma a sua volta può disporre del patrimonio economico.

Sarà anche per questo che, sabato scorso, i due figli di 23 e 16 anni insieme a un dipendente della loro ditta edile di 49 anni, si sono presentati a Riccione decisi a far salire la donna su un’autovettur­a e riportarla a Tradate, in provincia di Varese, dove la famiglia, che è di origine siciliana, abita. Secondo i carabinier­i di Riccione è già la seconda volta che il gruppo di parenti si muove, anche di parecchi chilometri, per cercare di indurre la donna a smetterla di andare in giro con il nuovo fidanzato di origine africana. Un fatto analogo era accaduto anche lo scorso gennaio.

Lui è un 34enne kenyota, un bell’uomo, aitante fisicament­e. E lei ne è innamorata. Ma la famiglia, arrabbiata, si è messa di mezzo anche perché i due non sono stati molto abili, lo scorso weekend, a far perdere le tracce durante la fuga romantica. I carabinier­i hanno infatti appurato che i fidanzati sono partiti alla volta di Miramare, nella zona di Riccione, decisi a trascorrer­e alcuni giorni in albergo, ma venerdì scorso hanno cambiato pensione senza saldare il conto. Gli albergator­i sono riusciti a risalire all’indirizzo della donna grazie ad alcune fatture e, in sostanza, hanno chiamato in ditta, nel Varesotto, informando i famigliari di quanto stava accadendo.

Sabato mattina è partita la macchina con tre persone a bordo, i due figli e il dipendente 49enne che lavora per l’azienda di famiglia. Tutti insieme si sono presentati nella hall dell’albergo dove nel frattempo si erano spostata la

Amore e denaro Dietro il gesto ci sarebbero motivi economici: alla madre è intestata la ditta di famiglia

coppia. I ragazzi hanno caricato la madre a forza sulla macchina, una Mazda, e sono ripartiti. Il caso ha voluto che proprio in quegli istanti una pattuglia dei carabinier­i abbia incrociato il gruppetto agitato in viale Dannunzio, a Riccione: il kenyota era rimasto aggrappato a una portiera e stava urlando mentre la madre era seduta sul sedile posteriore in mezzo ai due figli che la tenevano ferma. I militari hanno accertato che la donna si trovava bordo dell’auto contro la propria volontà e hanno arrestato per sequestro di persona aggravato i tre uomini: i due figli, D.B.C.N. di 23 anni e D.B. O. di 16; e l’autista, B.S. di 49 anni.

I carabinier­i di Riccione stanno svolgendo accertamen­ti anche su altri componenti familiari, ma ritengono che la gelosia non c’entri nulla e che il movente del rapimento sia quello economico. I familiari, probabilme­nte, vorrebbero obbligare la donna a cedere la proprietà delle società edili, rimaste tutte nel suo legale possesso. Ai carabinier­i la donna ha riferito anche di aver subito in passato maltrattam­enti in famiglia.

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