Pena di 20 anni per l’omicidio della compagna Tre al complice
Nel bar dove i due si incontravano a Cernusco sul Naviglio si parlerà a lungo dei venti anni di carcere che il giudice ha inflitto a Mario Marcone e degli altri tre dati a Fabrizio Antonazzo. Il primo per aver ucciso l’ex compagna Gabriella Fabbiani, il secondo per aver aiutato l’ex operatore ecologico a disfarsi del corpo della donna gettandolo nel laghetto di una cava. Si chiude con la sentenza del giudice per l’udienza preliminare Manuela Scudieri il processo con il rito abbreviato (che garantisce lo sconto di un terzo della pena) a Marcone, 52 anni, accusato di omicidio, che nella notte tra il 29 e il 30 novembre dell’anno scorso sparò un colpo di pistola alla testa della donna che dormiva, secondo i risultati delle indagini del carabinieri guidate dal sostituto procuratore Francesco Cajani. Un delitto maturato in un ambiente di degrado in cui risentimenti e forse la gelosia spinsero Marcone a uccidere la donna e poi, con l’aiuto di Antonazzo, 60 anni, accusato di favoreggiamento e concorso in soppressione di cadavere, ad avvolgerne il corpo in un telone di plastica e gettarlo nel laghetto della cava dopo averlo appesantito con blocchi di cemento. Il pm aveva chiesto per Marcone l’ergastolo contestandogli l’aggravante della premeditazione perché, secondo il magistrato, aveva programmato l’assassinio da tempo procurandosi un silenziatore, ma il gup Scudieri non ha riconosciuto questa impostazione. All’ arresto dei due si arrivò il 14 dicembre 2016 dopo il ritrovamento di tracce di sangue della donna nell’auto e nell’abitazione di Marcone.