Giochi di strada nella Milano che fu
Giocare è una cosa seria, diceva Bruno Munari. Condividono l’idea i soci dello storico Circolo Fotografico Milanese, che hanno organizzato una mostra collettiva su questo tema in occasione della Giornata Internazionale del Gioco di sabato 18 novembre. Curata da Alberto Dubini, Lucia Esposto, Emilio Senesi e Laura Zulian, la rassegna si intitola «Il gioco. Per crescere e per tornare bambini», che si inaugura domani alle 18 alla Biblioteca Civica Valvassori Peroni ( fino al 25/11, via Valvassori Peroni 56, lun.-mar.-gio.-ven.-sab. ore 9-19, mer. ore 14-19, ingresso libero). Settanta stampe di 26 autori, nomi più e meno noti, tutti associati del CFM: volutamente i reporter hanno escluso di rappresentare giochi elettronici, per sottolineare il valore di comunicazione e socialità del gioco inteso in senso tradizionale. Le immagini partono dagli anni ’60 del Novecento per arrivare ai nostri giorni. Palcoscenico privilegiato la Milano di una volta, dove si ambientano diverse scene all’insegna della nostalgia: le automobiline a pedali a noleggio nel verde dei Giardini Pubblici , di Ernesto Fantozzi ( foto), i giochi col pallone nella corte di una casa di ringhiera, di Sergio Magni, le bande di ragazzini che razzolano tra macerie e immondizia al Quartiere Isola, di Valentino Bassanini. Sembra preistoria. Poi lo sguardo si allarga all’Italia e al mondo, fino ad arrivare ai paesi lontani e alla contemporaneità: si gioca a carte, seduti per terra tra le lamiere, anche nel Madagascar del 2017.