Erotici e anonimi Un album del desiderio lungo un secolo
Difficile dimenticare «L’origine del mondo » , dipinto scandalo realizzato da Gustave Courbet nel 1866 per il diplomatico ottomano Khalil Bey, oggi al Musée d’Orsay: un sesso femminile senza veli, ripreso dal basso con taglio fotografico. S’ispirano a quest’opera titolo e contenuti della mostra di fotografia «L’origine del mondo. Erotismo e seduzione nella photo trouvée » , che inaugura oggi alle 18 in Triennale ( fino al 17/12, viale Alemagna 6, ingresso libero). In esposizione 200 scatti originali e anonimi, europei e americani, selezionati all’interno della collezione Alidem: suddivise in sezioni per soggetti (Maison closes, Casa, Specchi, Scarpe, Mani, Gambe, Capelli e così via) le immagini sono inframmezzate da alcune foto di «origini del mondo» coperte da tendine. Si va dalla fine del XIX secolo agli anni 60 del Novecento. Se all’inizio si tratta di cartoline d’epoca realizzate in atelier, pian piano il progresso tecnologico crea apparecchi più agili ed economici, consentendo a tutti di scattare in ambienti domestici e in situazioni private. Pare curioso, ma forse non lo è, che la figura maschile non compaia mai: solo corpi femminili, l’uomo si nasconde dietro l’obiettivo e si nega come oggetto di voyerismo erotico. Abbondano invece Veneri in pelliccia, tacchi a spillo e reggicalze, spalline che cadono e coulottes che scendono, effetti «vedo e non vedo» e visioni esplicite. Minimo comun denominatore è l’anonimato degli autori. «La photo anonyme all’estero è molto stimata, compare in musei e collezioni private, mentre in Italia siamo ancora indietro», dice Pompeo Locatelli, fondatore di Alidem. «Mi sono appassionato a questo settore, dove si incontrano anche professionisti sconosciuti ma di gran qualità».