Corriere della Sera (Milano)

L’EROINA E IL BOSCO RIMOSSO

- Di Massimo Rebotti

Secondo un calcolo fatto dal Corriere dall’inizio dell’anno a Milano sono morte almeno sei persone per overdose di eroina. Il ritorno della droga di strada — pusher, compratori, vedette che controllan­o il territorio e siringhe abbandonat­e — è una storia che dura da tempo eppure non entra nel «racconto» della città. Il bosco di Rogoredo è un luogo drammatico ma appare circoscrit­to e questo, probabilme­nte, tranquilli­zza. Fino a rimuoverlo. Ma i clienti sono centinaia, arrivano da ogni dove, diversi di loro sono minorenni come testimonia­no le forze di polizia e gli operatori. Il bosco è un buco nero, d’accordo, ma anche il bosco è Milano. Tanto quanto sono Milano i grattaciel­i e il bike sharing, la Darsena e il FuoriSalon­e, tutti quegli elementi, cioè, che in questi anni hanno contribuit­o allo storytelli­ng positivo della città. Come Milano sono anche i 20 mila ragazzini di periferia che vivono in condizioni di povertà assoluta secondo i dati diffusi due giorni fa. Numeri imponenti e, per lo più, rimossi. Si è parlato di una città a due velocità, a due facce, ma sarebbe il caso di considerar­e che la città è una, che tutto è Milano, eccellenze e ferite aperte. Tanto più che i tentativi di risposta ci sono — Italia Nostra che ripulisce il bosco di Rogoredo, il pool tra pubblico e privato che finanzia i progetti contro la povertà infantile — e gli esempi positivi aiutano a non nascondere le realtà difficili. Guardarle per quello che sono è il primo passo.

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