Corriere della Sera (Milano)

Morto nell’incidente anomalo E la moglie svanisce nel nulla

Una coppia all’apparenza perfetta. Poi lui muore sul lavoro, lei svanisce nel nulla

- Re. So.

C’è un mistero in Valtellina, riguarda Nicola Pontiggia, 55 anni, e sua moglie Svetlana, 44. Il 2 novembre lui, meccanico esperto, è morto in un incidente sul lavoro a dir poco anomalo: schiacciat­o dal camion che stava riparando. Il mezzo era parcheggia­to in discesa, in folle, senza che il freno a mano fosse azionato. Dallo stesso giorno non si hanno più notizie della donna. Il suo telefono tace, bancomat e carta di credito non sono più state utilizzate. Una coppia all’apparenza perfetta, un giallo per ora senza soluzione.

SONDRIO Lui discreto e riservato. Lei occhi azzurri e un sorriso contagioso. Mai un litigio, raccontano i vicini di casa. Una coppia felice ed affiatata, almeno all’apparenza. Fino a quel maledetto pomeriggio, il giorno della commemoraz­ione dei defunti, quando un mistero fitto e denso ha inghiottit­o le loro vite. Nicola Pontiggia, 55 anni, meccanico, nato e cresciuto a Cosio Valtellino, paese di poco più di cinquemila anime all’imbocco della Valtellina,è morto schiacciat­o sotto il camion che stava riparando nel cortile della ditta dove lavorava da quando era poco più che un ragazzino. Da quel momento la moglie è scomparsa nel nulla. Svetlana Balica, origini moldave, 44 anni, sarebbe stata vista l’ultima volta in paese un paio di giorni prima, i parenti hanno lanciato l’allarme dopo il tragico infortunio, preoccupat­i perchè non la sentivano da tempo. Un giallo su cui indagano i carabinier­i di Sondrio, coordinati dalla Procura. Le parole degli inquirenti sono misurate. Si lavora senza sosta, ma nulla si può dire perché nulla si sa con certezza.

Sono trascorse due settimane da quella tragedia, all’apparenza Gli inquirenti hanno passato con il luminol abitazione e garage alla ricerca di tracce di sangue

un drammatico infortunio. Un incidente anomalo in un giorno di festa. Nicola non doveva essere al lavoro. Eppure si è precipitat­o a Morbegno nella sede dell’azienda Castelli per una riparazion­e che non richiedeva alcuna urgenza e nonostante fosse un meccanico preparato e scrupoloso ha commesso una serie di imprudenze incomprens­ibili. Il mezzo pesante parcheggia­to sul piazzale, in discesa, in folle, senza il freno a mano, bloccato con un semplice legno e non con i regolari cunei in dotazione, lo ha schiacciat­o mentre si trovava sotto il pianale, con la testa infilata tra le ruote. Poi l’allarme lanciato dai parenti di Svetlana, scomparsa forse dalla mattina del due novembre, forse prima. L’ultima a vederla il 31 ottobre sarebbe stata la titolare di una lavanderia della zona a cui la donna aveva portato alcuni capi da lavare: tranquilla, sorridente, come sempre. I sigilli sono apparsi sul garage e sulla porta della villetta, in frazione Regoledo dove la coppia, sposata da cinque anni, viveva. Gli esperti della Scientific­a hanno passato al setaccio con il luminol l’abitazione e il box alla ricerca di tracce di sangue o di indizi che possano dare un indirizzo preciso alle indagini. Sopralluog­hi anche nell’azienda teatro del singolare infortunio. E più si scava nella vita dei protagonis­ti, più i contorni della coppia perfetta assumono sfumature diverse. Tra le mille indiscrezi­oni anche quella che Nicola poche ore prima di morire avrebbe confidato di essere stato lasciato dalla moglie. Intanto però la donna è diventata un fantasma e se si è allontanat­a volontaria­mente lo ha fatto senza mai utilizzare il telefono cellulare, prelevare contanti con il bancomat o la carta di credito, e soprattutt­o senza mai mettersi in contatto con i parenti in patria o con la cugina che abita a Brescia. «Anche mettendo in conto dissapori, non si spiega questo prolungato silenzio. Qualsiasi cosa sia successa tra loro non ci importa, vogliamo solo sapere dove si trova Svetlana», chiedono i famigliari in stretto contatto con la loro ambasciata in attesa di notizie. «Abbiamo fornito alle forze dell’ordine le immagini filmate dalle telecamere di videosorve­glianza. Si sta cercando di capire quando sia realmente sparita la donna — spiega il sindaco di Cosio Valtellino, Alan Vaninetti —. Nel frattempo però la popolazion­e è sotto choc e la pressione mediatica sta stravolgen­do il paese. Voglio solo ricordare che Nicola, le cui esequie sono state celebrate sabato scorso, era un uomo discreto, un gran lavoratore, padre di due figlie, mentre la moglie si era perfettame­nte inserita nella nostra piccola comunità. Chi li ha conosciuti parla di una coppia unita. Rispettiam­o il dolore dei parenti. E continuiam­o a sperare che Svetlana possa ritornare presto tra noi. I pettegolez­zi non servono. Saranno le indagini a fare chiarezza», conclude il primo cittadino. Al momento però resta il mistero.

L’inchiesta

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L’enigma Nicola Pontiggia, 55 anni, e la moglie Svetlana, 44, a Roma.In alto, il corpo dell’uomo, sotto la loro casa a Cosio Valtellino (foto Sandonini)
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