Mix abitativo nelle case comunali «Smantellare i quartieri ghetto»
In Brianza al via la riforma regionale. Il Pirellone: assegnazioni trasparenti
Alloggi pubblici riservati a chi risiede in Lombardia da almeno cinque anni. Parte da Monza e dall’hinterland milanese la sperimentazione della riforma regionale delle case comunali. Dall’inizio del mese negli uffici del municipio brianzolo e di altre otto amministrazioni i funzionari addetti alla gestione degli alloggi comunali hanno iniziato a testare il nuovo sistema informativo e a mettere in pratica le disposizioni relative alla formazione delle graduatorie e all’assegnazione degli alloggi. Oltre all’ambito monzese, che comprende i comuni di Brugherio e Villasanta, la sperimentazione coinvolge altri due ambiti:
La graduatoria «Le domande dal 27 novembre al 5 gennaio. La graduatoria sarà pubblicata entro il 10»
quello formato da Sesto San Giovanni e Cologno Monzese e quello composto da Cinisello, Bresso, Cormano e Cusano Milanino. L’obiettivo della nuova legge è di evitare, attraverso soluzioni di «mix abitativo», il formarsi di quartieri ghetto.
«Le assegnazioni — spiega Fabrizio Sala, vicepresidente di Regione Lombardia —, saranno più trasparenti anche grazie alla piattaforma informatica con cui saranno gestite le domande e che in futuro favorirà la mobilità degli inquilini. Il nuovo regolamento prevede delle categorie di accesso ben precise. Posto che il 20% del totale sarà destinato a persone in stato di povertà assoluta e, fatto cento il resto, il 30% sarà destinato agli anziani, il 20% a famiglie monoparentali, il 15% a disabili, il 20% a famiglie di nuova formazione e il 10% alle forze di polizia. Un ulteriore 5% verrà destinato ad altre categorie di rilevanza sociale individuate dai Piani di Zona». La riforma prevede che le graduatorie saranno riservate a chi abita in Lombardia da almeno cinque anni e punteggi extra potranno essere riconosciuti a chi risiede in regione da più tempo. Oltre alle novità relative ai parametri, la riforma varata dal Pirellone contiene anche diverse innovazioni burocratiche. Su tutte, la possibilità per gli aspiranti inquilini di ricorre all’autocertificazione e di sfruttare la nuova piattaforma informatica che consente di inserire direttamente la domanda senza dover passare dai Servizi sociali.
A Monza la sperimentazione è in pieno svolgimento e dal 27 novembre inizierà la raccolta delle domande. Tuttavia, non mancano le criticità, soprattutto sulla tempistica, tanto che le amministrazioni coinvolte ipotizzano una proroga. «Era importante partire — commenta Desirée Merlini, assessore ai Servizi sociali —. I tempi però sono risicati. Le domande potranno essere presentate fino al 5 gennaio, contiamo di formare la prima graduatoria entro il 10 gennaio». Monza, che conta una lista d’attesa di quasi 500 famiglie, potrà mettere a disposizione 15 case comunali e 20 Aler. «La lista d’attesa è molto lunga — aggiunge l’assessore —, ma le situazioni più urgenti sono le prime 50-60». Regione Lombardia conta di far diventare operativo il nuovo regolamento a partire dall’8 febbraio. Sala puntualizza che i termini sono indicativi. «Stiamo affrontando una fase di sperimentazione, vediamo come vanno le cose e se emergono problemi. Se sarà necessario, prevediamo anche di apportare modifiche al regolamento».